PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Guai a te

Monaci Benedettini Silvestrini   Home Page

Venerdì della XXVI settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (30/09/2011)

Vangelo: Lc 10,13-16 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 10,13-16

13Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidone fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. 14Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi. 15E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai!

16Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato».

È un gravissimo peccato non accorgersi dei beni che il Signore riversa su di noi. È peccato anche pensare e credere che tutto ci sia dovuto o che tutto dipenda solo ed esclusivamente dalle nostre forze e dalle nostre capacità. Dono incommensurabile e gratuito è la fede, dono luminosa è la parola di Dio rivelata. Ci consente di conoscere l'Onnipotente che si autorivela e la nostra vera origine, l'essere cioè sgorgati dalla stessa pienezza di divina. Il dono più grande è sicuramente il Verbo incarnato, la persona di Cristo, che è venuto ad abitare in mezzo a noi e si fatto in tutto simile a noi. Egli è il nostro salvatore e redentore. Egli è per noi la Verità. Ecco donde sgorga il dovere di accogliere con gratitudine ed amore la sua Parola. È un annuncio di certezza e fuga ogni nostro errore e ci orienta al vero e sommo bene. Gesù adempie la prima parte della sua divina missione offrendo un annuncio di salvezza. Da forza alle sue parole compiendo fatti prodigiosi e segni che evidenziano la sua origine divina. Guai a chi colpevolmente non accoglie come seme fecondo di immortalità la parola di Gesù. Accadeva ai tempi del Signore duemila anni fa, accade ancora ai nostri giorni. Quale grande responsabilità! Spegnere la luce della parola divina significa concretamente immergersi nel buio più nefasto, nel regno della morte, della violenza e dell'errore. Quotidianamente ne vediamo le tristi conseguenze. Abbiamo urgentissimo bisogno di operare un grande recupero di verità ultime ed essenziali. Altrimenti resteremo disorientati e vagabondi.

 

Ricerca avanzata  (54719 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: