TESTO Commento su Michea 5,1
Casa di Preghiera San Biagio FMA Home Page
Natività della Beata Vergine Maria (08/09/2011)
Brano biblico: Mi 5,1

"E tu, Betlemme di Efrata, così piccola per essere tra i capoluoghi di Giuda, da te uscirà colui che deve essere il dominatore in Israele" Mi. 5,1
La pericope è tratta dallo scritto del profeta Michea. Quest'uomo dello Spirito vede lontano quel che, secondo il piano di Dio, dovrà realizzarsi a salvezza. Anche questo profeta allude alla venuta del Messia e ai tempi messianici, in cui il "piccolo resto" d'Israele salvato da stragi e calamità dalla mano potente di Dio, tornerà là dove deve nascere l'Atteso delle genti: il Salvatore, E ciò avverrà quando - dice Michea - "Colei che deve partorire partorirà" (Mi,5,2).
Ecco, la nostra attenzione va anzitutto su Betlemme (= città del pane) che il profeta riconosce tanto piccola, pur essendo tra i capoluoghi di Giuda.
Per di più, proprio questa città così piccola e dunque di ben poca importanza, è messa in relazione con una donna: quella da cui dovrà nascere il Signore delle genti. Un paradosso? No, una costante biblica e soprattutto evangelica. È dalla piccolezza, da quel che apparentemente non conta che viene ciò che conta veramente nei piani di Dio.
Maria è come Betlemme: città piccola, ma città del pane. Vi nascerà infatti Gesù: il pane vivo disceso dal cielo.
Anche Maria è piccola, consapevole del suo niente. Maria è solo un grembo caldo e vivo di tenerissima umanità, dove ha albergato un nascituro che è il Cristo Salvatore del mondo. Maria è nata per questo. Da quando Gesù sulla Croce ci consegnò a Lei, noi le apparteniamo, se però ci lasciamo assimilare alla sua piccolezza generatrice di un mistero di vita.
O Maria, piccola sei nata e piccola nello Spirito sei rimasta sempre. Aiutami a non desiderare grandezze di nessun genere. Che io resti, contenta, nella verità del mio niente dove solo è grande Dio, che non cessa di amarmi e associarmi, in Gesù, al suo disegno di salvezza.
La voce del Papa di un presbitero scrittore
L'umiltà creaturale è l'umiltà filiale così come è rappresentata da Maria.
Ernesto Balducci