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TESTO Commento su Colossesi 2, 6-8

Casa di Preghiera San Biagio FMA   Home Page

Martedì della XXIII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (06/09/2011)

Brano biblico: Col. 2, 6-8 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 6,12-19

12In quei giorni egli se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. 13Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: 14Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, 15Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; 16Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore.

17Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone, 18che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti. 19Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti.

"Fratelli, camminate nel Signore Gesù Cristo, come l'avete ricevuto, ben radicati e fondati in lui, saldi nella fede come vi è stato insegnato, abbondando nell'azione di grazie.
Badate che nessuno vi inganni con la sua filosofia e con vuoti raggiri ispirati alla tradizione umana" (Col. 2, 6-8).

Camminare: un verbo usato qui metaforicamente ma per esprimere la dinamicità della vita cristiana autentica. Niente stasi. Viviamo il nostro quotidiano nel Signore Gesù, così come ci è presentato dai Vangeli, da tutti i testi sacri e dall'insegnamento della Chiesa che, fin dai primi secoli, ha invocato luce di Spirito Santo perché quel che il Signore ha fatto e insegnato venisse consegnato a noi, fuori da "inquinamenti" di false interpretazioni. L'apostolo ci esorta anche ad abbandonarci all'azione di grazie. Bellissimo! Anche le scienze umane (psicologia, pedagogia, ecc.) persuadono l'uomo di oggi a vivere il ringraziamento che ha un potere rasserenante e affina in noi il nostro potenziale d'amore. Non è dunque contro la sana dottrina dei sapienti Paolo, ma ci mette in guardia da quella filosofia in cui il pensiero si perde o schiavizza entro "vani raggiri" che portano lontano dal cuore della verità: quella che non è mai dissociata da Cristo Signore.
Nella pausa contemplativa oggi, quieto e ben rilassato, scendo nelle profondità del cuore. Chiedo quel radicamento nella fede e quella saldezza nella verità in cui Gesù è luce che mi svela il senso della mia giornata: nei particolari e nell'insieme.
Sì, Signore, fammi capire sempre più che sei Tu a trarmi fuori dal vuoto, dai raggiri della mentalità mondana, dalla stasi pessimistica e depressiva.
Dammi la gioiosa dinamicità del camminare in Te, cantando sulle strade della vita il grazie a quel Dio che me l'ha donata e la fa NUOVA ad ogni istante.
La voce di un filosofo e teologo
Non c'è nulla che spaventi di più l'uomo che prendere coscienza dell'immensità di cosa è capace di fare e diventare.
Soren Kierkegaard

 

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