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TESTO Commento su Colossesi 1, 28-29

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Lunedì della XXIII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (05/09/2011)

Brano biblico: Col. 1, 28-29 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 6,6-11

6Un altro sabato egli entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata. 7Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo. 8Ma Gesù conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati e mettiti qui in mezzo!». Si alzò e si mise in mezzo. 9Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?». 10E guardandoli tutti intorno, disse all’uomo: «Tendi la tua mano!». Egli lo fece e la sua mano fu guarita. 11Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.

"E' lui infatti che noi annunciamo, ammonendo e istruendo ogni uomo con ogni sapienza, per rendere ciascuno perfetto in Cristo. Per questo mi affatico e lotto, con la forza che viene da lui e che agisce in me con potenza" (Col. 1, 28-29).
Quel che Paolo scrive è come un tonico dello spirito e del cuore. Ti rendi conto che, una volta convertito, egli ha preso sul serio una fede che gli fa dire: "Per me vivere è Cristo". Ha capito a fondo una verità essenziale: Cristo ha, oggi, un suo "corpo mistico" che è la Chiesa, quella a cui appartengono i veri credenti in lui. Anche tu, anch'io: tutti quelli che s'impegnano a vivere il loro Battesimo.
Paolo ha detto che soffrire per queste membra del Corpo di Cristo gli dà gioia. Non da solo però né in forza di suoi strani poteri, egli offre quel che deve patire, ma "con la forza" che appunto gli viene da Cristo, quella forza che "agisce in lui con potenza".
Ecco: Paolo anche oggi, attraverso questo testo sacro, ci apre quegli orizzonti in cui è Gesù che campeggia: il Cristo "speranza della gloria". Se l'apostolo ci ammonisce e istruisce, lo fa con quella sapienza che gli viene dall'essere guidato dallo Spirito. Ed è come un'artista, un grande scultore che non si stanca di usare abilmente lo scalpello per rendere perfetta la sua opera. Sì, Paolo vuol "rendere ciascuno perfetto in Cristo Gesù"!
Nella mia pausa contemplativa mi rendo conto che una fede anemica grigia e sonnacchiosa è quella che mi fa dire: non riuscirò mai, non riesco a vivere spiritualmente, non valgo nulla e... geremiadi del genere. La fede vera invece è quella che mi dà "grinta", facendomi annunciare, con la potenza di Dio, che Cristo è la scommessa vincente per il mio cammino e per quello dell'umanità tutta.
Gesù, radicami nella certezza che Tu, per la fede, vivi in me e puoi farmi agire con la tua forza e potenza, se m'impeno a testimoniarti in letizia, con la vita e l'annuncio ai fratelli.
La voce di un beato
All'umanità che talora sembra smarrita e dominata dal potere del male, dell'egoismo e della paura, il Signore risorto offre in dono il Suo Amore che perdona, riconcilia e apre l'animo alla speranza.
Giovanni Paolo II

 

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