TESTO Commento Marco 1,29-39
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V Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (09/02/2003)
Vangelo: Mc 1,29-39
29E subito, usciti dalla sinagoga, andarono nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. 30La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. 31Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.
32Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. 33Tutta la città era riunita davanti alla porta. 34Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.
35Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. 36Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. 37Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». 38Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». 39E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.
Dopo una giornata a dir poco frenetica, Gesù si ritira a pregare e, per farlo, ritaglia una parte della notte, rinunciando al sonno. Desta una grande impressione questo Gesù che si ritira a pregare: tutti gli evangelisti lo annotano con stupore. Perché mai Gesù pregava? Aveva bisogno di chiedere qualcosa? Che senso ha Gesù in preghiera? Certo: se la preghiera è, così come spesse volte pensiamo, un chiedere, un elemosinare, non ha nessun senso che Gesù preghi. Ma se la preghiera è invece un dimorare nel cuore di Dio, un aprire la propria vita e lasciarla abitare dalla sua presenza, allora ha senso pregare. E Gesù è Maestro nella preghiera. Ci immaginiamo questa intimità profonda che Gesù ha col Padre. E un po' la invidiamo.
Cos'è per noi la preghiera? Cose ne pensiamo? Come la viviamo? Nel linguaggio corrente "preghiera" è addirittura sinonimo di "chiedere". E in effetti gran parte della nostra preghiera è dedicata al chiedere. Mi ricordo quella simpatica richiesta di san Filippo Neri: "Sia fatta la volontà di Dio soprattutto se assomiglia alla mia"! Non è forse così? In fondo in fondo non pensiamo che sappiamo noi cosa è bene per noi e cerchiamo di convincere Dio ad esaudirci? Gesù vive la preghiera come un cercare la volontà del Padre, perché sa che nella volontà del Padre è la sua felicità. Perciò la sua preghiera è così straordinaria: perché vera.
Qualcuno penserà: "cosa è mai la preghiera?". La preghiera, lo vediamo, è questo motore che muove l'azione di Gesù. E' così anche per noi? L'azione scaturisce dalla preghiera, questo è il messaggio di questa pagina. L'equilibrio tra preghiera e azione è fondamentale nella nostra vita interiore: l'una scaturisce dall'altra. Qui ricordo la bella frase che san Bernardo, arcidiacono di Aosta, usava come motto per il suo apostolato di preghiera e carità: "Hic Christus adoratur et pascitur": qui Cristo è adorato e sfamato. Questa è la frase che campeggia sull'Ospizio del Gran san Bernardo.
Cari fratelli sacerdoti e religiosi, che dedicate tanto tempo all'annuncio del Vangelo in maniera da riempirvi freneticamente la giornata senza avere tempo di pregare, attenti! Il paradosso è che rischiamo di vivere la vita per Cristo senza incontrare Cristo. Di dedicare le nostre risorse e le nostre energie a Lui senza più avere il tempo di incontrarlo... paradossale, ma è così.
La buona notizia che Gesù ci viene a portare è che possiamo avere un colloquio intimo con Dio e che questo può riempire il nostro cuore. E questo colloquio è la preghiera.