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TESTO Commento su Isaia 22, 19-23; Salmo 137, 1-3; 6-8 Romani 11, 33-36 Matteo 16, 13-20

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XXI Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (21/08/2011)

Vangelo: Is 22, 19-23; Sal. 137, 1-3; 6-8 Rm 11, 33-36 Mt 16, 13-20 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 16,13-20

In quel tempo, 13Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». 14Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». 15Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». 16Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». 17E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. 18E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. 19A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». 20Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.

La liturgia dell'odierna domenica, nell'ufficio delle letture, contiene due delle affermazioni più importanti dell'intero Evangelo e che costituiscono il nocciolo della nostra fede Cattolica, distinguendoci dagli altri credenti in Cristo: " Tu sei il Cristo, il figlio del Dio vivente" e "Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa". Queste due frasi non sono né un sondaggio di opinioni e tanto meno uno scambio di cortesie, ma "dono dello Spirito Santo" la prima frase e consacrazione di Pietro la seconda. Se Gesù, oggi, la stessa domanda fatta agli apostoli la rivolgesse a noi chi sa che risposte riceverebbe. Per fortuna c'è ancora Pietro!
La chiave del potere ( Is 22, 19-23).
Il brano di Isaia è parte di una serie di oracoli contro personaggi a cui Dio rivolge i suoi rimproveri e annuncia che porrà le chiavi di casa sua (Israele) nelle mani di chi giudicherà degno. Sebna sovrintendente del palazzo verrà sostituito da Eliakim servo di Dio, il quale si dimostrerà un servitore perfetto per la casa di Giuda e per gli abitanti di Gerusalemme, quindi degno di portare "sulla spalla la chiave della casa di Davide". Non ci vuole molta fantasia per vedere profilarsi, in questa sostituzione di ruoli, la figura del Cristo, vero servitore della casa di Davide e vera gloria del Padre. Da Dio riceverà ogni potere; ma sulla terra questo potere verrà delegato a Pietro il pescatore, in una diaconia senza fine.
Ti rendo grazie signore per i tuoi benefici ( Sal. 137, 1-3; 6-8).
In questo salmo si canta l'azione onnipotente di Dio e la sua amorevole sollecitudine di cui, talvolta, ci sentiamo avvolti, come risposta al nostro grido di aiuto quando ci sentiamo angosciati e fortemente vacillanti.
Le inesauribili risposte di Dio amore ( Rm 11, 33-36).
Paolo ci fa contemplare il mistero eterno di Dio il quale è capace di trarre il bene dal male, trasforma il peccato in grazia, perché lui è il completamente diverso da noi. Dio è inimmaginabile, non solo nel suo essere, ma soprattutto nel suo disegno di salvezza.
Le parole finali dei versetti presi qui in esame ci rimandano alla preghiera per eccellenza il Padre Nostro: "sia santificato il tuo nome". Tutte le volte che, pronunzio queste parole di lode, mi domando se veramente esse sgorgano dal mio core o sono solo pronunziate dalle mie labbra.
Fede e garanzia di unità: Pietro ( Mt 16, 13-20).
Esistono due tipi di fede: una che procede dalla carne, l'altra procede dallo Spirito. La fede secondo la carne è quella che presume di sapere, lo spiegare il tutto, di poter dare una risposta precisa su qualsiasi argomento, anche difficile (oggi ce ne sono tantissimi, forse troppi). Ci sono anche persone che credono di onorare Dio spiegando anche l'inspiegabile (speriamo di non essere tra questi perché l'intenzione non è quella) ma ne danno un'immagine falsa e senza mistero: " La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?". "Alcuni Giovanni Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti".
Esiste anche una fede che ha la sua origine dallo Spirito, questa è adorante e non è presuntuosa, si ferma davanti al mistero senza pretendere di spiegarlo ingarbugliandolo oppure piegandolo, adora e non si inorgoglisce: "Tu sei il Cristo, Il Figlio del Dio vivente".
Come il figlio di Giona abbia potuto formulare la sua professione di fede non lo capisco.
Non c'erano, forse, fra gli ascoltatori anche dei doti o saccenti tali che cercavano in tutti i modi di eliminarlo pur avendo le conoscenze necessarie per adoralo? La perseveranza non è facile e Kefa-pietra "su cui edificherò la mia Chiesa" diventa "satana" allorché Gesù parlerà della sua crocifissione. Nonostante ciò il Figlio dell'uomo si fida di Pietro e gli affida quello che qui sulla terra gli ha di più caro, quello che non verrà mai prevaricato, la sua chiesa e con essa le chiavi del Regno ossia il potere di legare e sciogliere.
REVISIONE DI VITA
- Pietro è oggetto delle nostre Critiche o del nostro rispetto?

- Come giudichiamo la Chiesa nei riguardi del matrimonio, del divorzio, dell'aborto, della contraccezione, della fecondazione assistita?

- Il mistero è, anche per noi, un non valore? o se ne ha, lo ha solo per i più piccoli e gli ignoranti?

 

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