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TESTO Commento su Matteo 13,24-43

padre Paul Devreux

XVI Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (17/07/2011)

Vangelo: Mt 13,24-43 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, Gesù 24espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. 25Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. 26Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. 27Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. 28Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. 29“No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. 30Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponételo nel mio granaio”».

31Espose loro un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. 32Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami».

33Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».

34Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, 35perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta:

Aprirò la mia bocca con parabole,

proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo.

36Poi congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». 37Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. 38Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno 39e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. 40Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. 41Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità 42e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. 43Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!

Forma breve (Mt 13,24-30):

In quel tempo, Gesù 24espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. 25Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. 26Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. 27Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. 28Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. 29“No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. 30Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponételo nel mio granaio”».

Questa parabola di oggi ci fa vedere ancora una volta quanto Dio ama l'uomo e vuole credere in lui.

Gesù spiega che lui semina del buon grano nel suo campo, mentre un suo nemico semina la zizzania. Letto cosi sembrerebbe che Gesù fa nascere persone buone mentre qualcun altra ne fa nascere di cattive, come dire che qualcuno sarebbe figlio di Dio e altri figli del diavolo. Questa interpretazione non è accettabile, anche perché in altri testi vediamo che siamo tutti figli di Dio.

Diciamo piuttosto che Dio semina in ognuno di noi del grano buono, delle buone intenzioni, dei sentimenti positivi come è semplicemente anche il desiderio di venire a messa e di pregare, ma qualcun altra semina il male, cattiverie, gelosie, rivalità.

Dio semina e spera che alla fine prevalga il bene, che vinca il bene. Dio prega e spera che cosi sia e per questo opera nel mondo anche perché sa che prima o poi dovrà separare coloro che insistono a preferire il male da coloro che hanno scelto il bene, sia per tutelare chi sceglie il bene, sia per rispettare la volontà di chi preferisce il male, ma il problema che viviamo oggi è un altro: oggi nessuno di noi si sente tanto buono da meritare il paradiso né tanto cattivo da meritare l'inferno. Proprio perché in ognuno di noi c'è l'uno e l'altro, ma è anche vero che ognuno di noi punta ad apparire buono e giusto. Questo è dovuto semplicemente al nostro istinto di sopravvivenza, perché inconsciamente tutti sappiamo che il brutto e il cattivo vengono emarginati in questo mondo, e questo, per assurdo, ci rende feroci nei confronti degli altri. Feroci perché più riusciamo a dimostrare che l'altro è cattivo, più dimostriamo che in fondo in fondo noi non siamo poi così cattivi. Questo diventa il pane quotidiano dei giornali che leggiamo volentieri e con soddisfazione, tant'è vero che più una notizia distrugge qualcuno, più ci interessa e ci piace, ed e pane quotidiano anche dei nostri pettegolezzi. Preferiamo notare il male che c'è nell'altro che non il bene, dal quale mi sento giudicato.

Diciamo anche che nel secolo scorso molti hanno provato a separare coloro che ritenevano buoni da coloro che ritenevano cattivi.

Dio non fa cosi. Preferisce lasciare crescere tutto, adoperandosi e chiedendo anche a noi di adoperarci affinché alla fine, in ognuno di noi, prevalga il desiderio del bene, che noi cristiani associamo alla comunione con Dio.

 

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