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TESTO Checché ne dicano i profeti di sventura...

don Luciano Sanvito

XV Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (10/07/2011)

Vangelo: Mt 13,1-23 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 13,1-23

1Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. 2Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.

3Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. 4Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. 5Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, 6ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. 7Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. 8Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. 9Chi ha orecchi, ascolti».

10Gli si avvicinarono allora i discepoli e gli dissero: «Perché a loro parli con parabole?». 11Egli rispose loro: «Perché a voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. 12Infatti a colui che ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha. 13Per questo a loro parlo con parabole: perché guardando non vedono, udendo non ascoltano e non comprendono. 14Così si compie per loro la profezia di Isaia che dice:

Udrete, sì, ma non comprenderete,

guarderete, sì, ma non vedrete.

15Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile,

sono diventati duri di orecchi

e hanno chiuso gli occhi,

perché non vedano con gli occhi,

non ascoltino con gli orecchi

e non comprendano con il cuore

e non si convertano e io li guarisca!

16Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano. 17In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono!

18Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. 19Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. 20Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, 21ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. 22Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. 23Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».

Forma breve (Mt 13,1-9):

1Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. 2Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.

3Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. 4Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. 5Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, 6ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. 7Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. 8Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. 9Chi ha orecchi, ascolti».

Checché ne dicano i falsi profeti di questo mondo, il mondo è pieno di grazie...

Pieno di grazie, anzi con una grazia da riscoprire ogni giorno come potenza.

UNA POTENZA DA METTERE IN ATTO.

Mentre oggi il pessimismo non fa altro che aumentare, esprimendosi come il viagra morale di chi si lascia andare nel non senso della vita, il Vangelo recupera il piacere e il gusto della gioia nello scoprire, giorno dopo giorno, l'energia seminata in questo mondo, e che in ognuno è riposta, al di là del suo credo o della sua incredulità.

Il dono fattoci su questa terra è proprio di essere una buona terra, un terreno che si adatta a tutto, senza adeguarsi mai...e questa è la fioritura della libertà: essere dentro ogni cosa, senza esserne mai presi da niente e da nessuno, al di fuori di me.

Il mio terreno della vita, anche oggi, è destinato ad essere buono, perché dalla bontà originaria, pur depauperata e violentata sotto le spine o dal terreno sassoso, possiamo riprendere ORIGINE, ENERGIA E VITA.

E questo ci sta augurando il Seminatore, che sia Dio Padre o Madre Natura...di tornare a ciò che siamo (origine), per riprendere ciò che abbiamo (energia), per crescere in quello che dobbiamo essere: in una via della vita che si chiama: VERITA'.

Checché ne dicano i falsi profeti, specie quelli religiosi, il mondo è pieno di grazie, e può essere sempre pieno di grazia: questo è lo sguardo della speranza che poggia sul terreno della seminagione, sul fatto della semina, sull'accoglienza distratta di un alunno - l'umanità - che pur nella sua vivacità ha sempre e sempre avrà un Buon Maestro seminatore di Verità: il Sacro.

Checché ne dicano i falsi profeti, ogni seme, in questo mondo, è sempre sacro...

 

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