TESTO Pace originale
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Pentecoste (Anno A) - Messa del Giorno (12/06/2011)
Vangelo: Gv 20,19-23
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19La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». 20Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». 22Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. 23A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Non c'è pace senza la coscienza del dono dello Spirito.
Ogni sforzo umano, ogni progetto e buona intenzione, senza la coscienza di questo dono, è solo fumo negli occhi...
E così, infatti, sono le promesse umane e le ricerche mondane della pace: ipocrisia che nasconde l'egoismo di stare in pace e poter vivere nella tranquillità del proprio piacere, nel poter godere di sè e degli altri, e in una pace che ci fa essere grandi, potenti, gaudenti e superbi...una pace che è solo egoismo, cioè la guerra alla vera PACE.
Lo Spirito rivela, smaschera la falsa pace umana, e anche quella ipocrita della religione, dove spesso la pace è far tacere, non far dialogare, non entrare nel profondo e non mettersi mai in discussione.
Lo Spirito sconvolge questi falsi cenacoli di pace, irrompe in essi e vi scardina gli schemi che si ritenevano assodati e consolidati.
Lo Spirito riporta in nuce e alla luce, per noi e per tutti, la novità del dono di Dio nella storia, dove la pace appare in meraviglia e stupore nel cuore di chi si fa piccolo e accogliente nella disponibilità alla propria rinascita.
Lo Spirito rimbomba, come bomba che fa esplodere le falsi pacificazioni e le illusioni di pace mondane, e ridona all'anima, alla mente e al cuore umano la possibilità originale: quella della grazia.
Se c'è un peccato originale, lo Spirito ridona lì la coscienza della pace originale.
E questa è la potenza che regola il mondo e l'universo in tutte le sue sfaccettature, richiamandoci, oggi, che il dono della pace riprende vita nelle nostre coscienze deboli e inquinate, ma rivestite, purificate e rinvigorite dalla pienezza del fuoco divino che è stato riposto in noi non per essere in pace, ma per crearla.