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TESTO Commento su Atti 8,26-28

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Giovedì della III settimana di Pasqua (12/05/2011)

Brano biblico: At 8,26-28 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Un angelo del Signore parlò a Filippo e disse: "Àlzati e va' verso il mezzogiorno, sulla strada che scende da Gerusalemme a Gaza; essa è deserta". Egli si alzò e si mise in cammino, quand'ecco un Etìope, eunuco, funzionario di Candace, regina di Etiopia, amministratore di tutti i suoi tesori, che era venuto per il culto a Gerusalemme, stava ritornando, seduto sul suo carro, e leggeva il profeta Isaia.
At 8,26-28
Come vivere questa Parola?
La strada da Gerusalemme a Gaza è deserta, dice lo Spirito Santo a Filippo; e proprio là lo invia. Misterioso questo modo di procedere di Dio! Mi sono domandata come mai lo Spirito Santo invia Filippo proprio su strade deserte!
È su queste strade che passano gli stranieri (quelli reali e quelli che noi riteniamo tali), su strade poco frequentate. Ieri è stato un samaritano ad essere travolto dalla forza della Parola, oggi un etiope, per giunta eunuco, uno dei tanti a servizio dei reali del tempo, resi eunuchi o tali dalla nascita, poco importa, la Parola non fa selezioni. La sua potenza oltrepassa ogni differenza e va al cuore della persona umana.
Filippo è posto da Dio come mediatore tra la ricerca dell'etiope e la Parola: è Dio che lo sposta da una parte all'altra e lo rende luce per i fratelli! Così la parola dei profeti acquista intelligibilità: è Gesù Colui di cui si parla. È Lui la sorgente d'acqua viva che vivifica e purifica: rinnova dal di dentro il cuore dell'uomo e lo rende nuova creatura. Così che il Padre può attrarlo a sé, come afferma Gesù nel vangelo odierno, e può istruirlo circa la sequela di Gesù. E così, chi segue Gesù giunge al Padre.
Una cosa sola è assolutamente necessaria: l'ascolto di Gesù attraverso la sua stessa parola e attraverso quanti continuano a proclamarla con la loro stessa vita.
Oggi, nel mio rientro al cuore, attivo l'orecchio del cuore e prego: parla, Signore, che il tuo servo ti ascolta!
La voce di un vescovo martire
E questa è la grande consolazione di chi predica. La mia voce scomparirà, ma la mia parola che è Cristo resterà nei cuori di quanti lo avranno voluto accogliere. Fratelli, custodite questo tesoro. Non è la mia povera parola a seminare speranza e fede; è che io non sono altro che l'umile risuonare di Dio in questo popolo.
Oscar Romero

 

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