TESTO Commento su Sofonia 3,16-17
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Visitazione della Beata Vergine Maria (31/05/2011)
Brano biblico: Sof 3,14-18
39In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. 40Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. 41Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo 42ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! 43A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? 44Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. 45E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
46Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
47e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
48perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
56Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia! Il Signore, tuo Dio, in mezzo a te è un salvatore potente. Gioirà per te, ti rinnoverà con il suo amore, esulterà per te con grida di gioia.
Sof 3,16-17
Come vivere questa Parola?
Un grido di gioia che rischiamo di non lasciar risuonare adeguatamente in noi. Eppure quel: "Non temere, non lasciarti cadere le braccia", oggi, più che allora, ha un fondamento ben saldo. Non si tratta della predizione di un profeta che annuncia il termine di oppressioni e violenze, ma della convalidata certezza di una presenza di amore che non verrà mai meno.
Elisabetta l'ha riconosciuta nel grembo gravido di Maria. Per noi c'è la conferma della parola di Gesù: "Sarò con voi tutti i giorni fino alla fine dei tempi!". E da allora, nel più umile tabernacolo, Egli è silenziosamente presente, come è presente nella sua Parola, nel fratello, in me.
No, non è stanco di stare con i figli dell'uomo!
Questo vale non solo a livello ecclesiale o riguardo all'umanità presa genericamente e globalmente, ma per me, per te, per ogni uomo che si dibatte alla presa con le difficoltà del vivere. Dio è in te un Salvatore potente! Non c'è motivo di abbattersi, di temere. Egli può rinnovarti con il suo amore. Di più: egli gioisce esulta per te!
Maria, vera e novella Arca dell'Alleanza, viene a visitarci nelle nostre fragilità e difficoltà, recandoci il frutto stupendo del suo grembo. Viene, perché la tristezza sia bandita dai cuori, viene perché è madre e non solo di Colui che custodisce in sé, ma di ogni figlio generato sotto la croce.
Fermerò, quest'oggi, il mio sguardo contemplativo su Maria che viene in casa mia perché in me, come in Elisabetta esploda la gioia.
Vieni, o Madre, a dimorare nella mia casa. Vieni con il tuo dolce segreto: pegno di una amore che mi precede e mi accompagna, rendendo luminosi i miei giorni.
La voce di una carmelitana
Se vogliamo cogliere il Fiore benedetto dobbiamo arrivare al ramo che Lo porta, che è il seno verginale di Maria.
Madre Maria Candida dell'Eucaristia