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TESTO «Io sono la via, la verità e la vita»

don Luca Orlando Russo

V Domenica di Pasqua (Anno A) (22/05/2011)

Vangelo: Gv 14,1-12 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 14,1-12

1Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. 2Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? 3Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. 4E del luogo dove io vado, conoscete la via».

5Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». 6Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. 7Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».

8Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». 9Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? 10Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. 11Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.

12In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre.

È un momento triste quello che ci viene descritto dal vangelo di questa domenica: Gesù sta per lasciare i suoi amici. Il primo a soffrirne è lui stesso. Gesù non solo non vuole allontanarsi, ma si preoccupa anche di tranquillizzarli, di ricordare loro che il distacco sarà breve: in fondo se lui va è solo per preparare loro un posto dove poter vivere tutti insieme, nella gioia e nella condivisione.

Il turbamento che Gesù legge sul volto dei discepoli, è comprensibile; per superarlo egli non trova altra soluzione che la fede in Dio e in lui. L'invito alla fiducia è motivato dalla considerazione che il suo andare verso la morte non avrà come ultima meta la tomba, ma una casa dove i discepoli dimoreranno insieme con lui. Sarà lui a farsi carico di venire a prenderli e di condurli, come buon pastore. Lasciano il cuore nella pace le parole di Gesù, la sua promessa non lascerà delusi quanti confidano in lui.

La replica di Tommaso esprime un dubbio che io condivido in pieno. Non abbiamo esperienza né del luogo né della via per raggiungerlo. A volerci mettere nei panni di Tommaso non ci è difficile obiettare a Gesù che dalle sue parole anche noi desumiamo che si tratta di un luogo, la cui via per raggiungerlo ci resta ignota. La risposta di Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me», chiarisce che quel luogo è la comunione con il Padre e che la via per giungervi è lui. E non solo: la verità consiste nel fare della comunione con il Padre il fine ultimo ed unico del nostro camminare e che solo nella comunione con il Padre c'è la vita. Di tutto ciò Gesù e la fede in lui sono la condizione necessaria.

A Filippo che legittimamente desidera vedere il volto del Padre, dopo le sue parole, Gesù risponde ricordandogli ciò che tante volte egli stesso aveva affermato circa la sua intimità con il Padre. È lui la rivelazione piena del volto del Padre. La verità su Dio, la via per entrare in comunione con Lui e la vita che noi cerchiamo è Gesù. A lui siamo invitati a guardare, è lui che è necessario ascoltare. Non perdiamo tempo!
Buona domenica e buona settimana!

 

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