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TESTO Commento su Giovanni 14,1-12

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V Domenica di Pasqua (Anno A) (22/05/2011)

Vangelo: Gv 14,1-12 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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1Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. 2Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? 3Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. 4E del luogo dove io vado, conoscete la via».

5Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». 6Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. 7Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».

8Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». 9Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? 10Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. 11Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.

12In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre.

Il Vangelo delle prime tre domeniche dopo Pasqua racconta della fatica che i discepoli fanno a convincersi che Gesù è vivo e che il crocifisso è il lato nascosto del volto splendido del risorto. Il Vangelo delle tre domeniche successive raccoglie la rivelazione del mistero trinitario. Domenica scorsa Gesù ha parlato di se stesso come del Buon Pastore, oggi ci parla del Padre, domenica prossima del Paraclito. Poi sarà l'Ascensione e, infine, il cinquantesimo giorno, la Pentecoste.

Il Risorto, che rimane fra i suoi col suo Spirito fino alla fine dei tempi, porta sulla terra la vita stessa di Dio, il rapporto di amore trinitario vissuto dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito Santo. Questa è la vita che dovrebbe dilagare fra le persone, i popoli, le religioni. Allora impariamo a conoscere le tre Persone divine; Gesù stesso, che fa parte della famiglia trinitaria, è il docente.

Cosa dire del Padre se Dio nessuno l'ha mai visto? Mosè era riuscito a vederne solo le spalle. Tommaso il grande teologo di Aquino, quando commenta la parola di Gesù "Io sono la via", scrive: "Il punto di arrivo di questa via è la fine del desiderio umano. L'uomo desidera due cose principalmente: la conoscenza della verità e la permanenza nell'essere. In Cristo si trova l'una e l'altra. Se dunque cerchi per dove passare, accogli Cristo perché egli è la via. E cita Agostino d'Ippona: "Cammina attraverso l'uomo e giungerai a Dio". Ma chi è il Dio di Gesù?

Gesù insegna alcune cose sul Padre. "Non sia turbato il vostro cuore". Il Padre vince la paura. Nella Scrittura la parola di Dio all'uomo "Non temere!", ricorre 366 volte; ce n'è una per ogni giorno. Non si ha paura del Padre, altrimenti quello non è Dio. E di questo Padre si deve aver fede e a lui ci si affida.

Il Padre abita in una casa grande che ha posto per ogni suo figlio. La sua casa gli assomiglia ed è più grande del nostro cuore. La porta di accesso al cuore del Padre è il figlio, Gesù, che ci invita a entrare in Lui e a percorrere la via. Lui è la via.

Gesù ha fiducia del Padre. Prima ancora di aver risuscitato Lazzaro, Gesù lo ringrazia - "Ti rendo grazie perché mi hai ascoltato" - con fiducia assoluta - "Io sapevo che mi dai sempre ascolto". Oggi ripete: "Il Padre, che rimane in me, compie le sue opere". Con la stessa fiducia faremo le stesse cose, anzi "più grandi di queste".

L'essenziale della Trinità è la comunione tra il Figlio, il Padre e lo Spirito. L'amore è sostanza anche per noi uomini. Lo si capisce quando Gesù afferma di essere la perfetta rivelazione del Padre, non perché è "uguale" al Padre, non perché fa le stesse cose del Padre, ma perché Lui e il Padre sono in perfetta comunione, sono uno. Per questa via si può intravedere qualcosa del Dio cristiano, che è uno in tre persone.

Commento a cura di don Angelo Sceppacerca

 

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