TESTO Commento su Giovanni 10,1-10
IV Domenica di Pasqua (Anno A) (15/05/2011)
Vangelo: Gv 10,1-10
1«In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. 2Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. 3Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. 4E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. 5Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». 6Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
7Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. 8Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. 9Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. 10Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».
Gesù dice: "io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza».
E' questa l'immagine del cristianesimo che trasmettiamo?
"Se uno entra attraverso di me, sarà salvato", ma da cosa? Certamente dalla morte eterna. In fondo la paura dell'uomo di oggi, più che del purgatorio o dell'inferno, è che dopo la morte non ci sia nulla, e il nulla spaventa quasi più dell'inferno, che è già una sopravvivenza.
Ma Gesù parla di una salvezza da scoprire già in questa vita. Lui è la porta e una porta serve sia per entrare che per uscire. Quindi Gesù propone una salvezza che ha almeno tre aspetti: il primo riguarda la prospettiva di una vita dopo la morte, il secondo è quello di poter entrare nell'ovile, dove si sta bene, tranquilli e sicuri, il terzo è quello di ricevere da lui la libertà, la forza e le motivazioni per poter uscire attraversando questa porta, per andare verso il mondo, liberi dalle nostre paure che ci paralizzano, come paralizzavano i discepoli chiusi nel cenacolo.
Questo è il vantaggio di diventare Cristiani: ricevere la forza per vivere meglio, con la prospettiva di un futuro che non sia solo la morte e di un presente vissuto con il suo aiuto. Liberi di entrare e di uscire, liberi di essere noi stessi, liberi di amare.
Sia lodato Gesù Cristo.