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TESTO Commento su Giovanni 14,8

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Santi Filippo e Giacomo (03/05/2011)

Vangelo: Gv 14,6-14 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 14,6-14

6Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. 7Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».

8Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». 9Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? 10Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. 11Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.

12In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. 13E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.

Come vivere questa Parola?

Signore, mostraci il Padre e ci basta.

Come vivere questa Parola?

Filippo con la sua disarmante semplicità verbalizza ciò che è l'anelito segreto di ogni cuore. Più volte nell'Antico Testamento ricorre il grido: "mostraci il tuo volto", spesso completato dall'espressa certezza che in questo volgersi di Dio verso di noi è la salvezza.

Anche noi, in fondo, non riusciamo a spegnere la nostalgia di quella che è la sorgente segreta da cui siamo sgorgati. Mostraci il Padre, facci ritrovare la strada di casa, restituiscici a quell'abbraccio da cui più volte ci siamo maldestramente svincolati finendo con lo smarrirci in strade senza sbocco. Ed è già grazia quando riusciamo a far nostro questo appello, perché vuol dire che abbiamo preso coscienza del vuoto di senso in cui ci ha precipitato l'aver distolto lo sguardo da lui.

Ma ancora una volta l'Amore ci ha preceduti e si è consegnato a noi prima e al di là di ogni ri-chiesta: "Chi vede me vede il Padre", ed io sono sempre a tua portata di mano. Mi trovi nel fratello che ti ho posto accanto, nell'Eucaristia, quale forma di presenza più facilmente percepibile, ma, se ti fai a-scolto, mi scoprirai più intimo a te di te stesso, nel tuo cuore in cui io e il Padre abbiamo preso dimora.

Oggi, nel mio rientro al cuore, sosterò adorante e riconoscente accanto a questa presenza che mai mi abbandona.

Mostrami il tuo volto, Signore, lungo lo snodarsi delle mie giornate, e sia il faro che le orienta e le illumina, restituendo ad esse il gioioso senso di un incontro desiderato e atteso.

La voce di un martire di oggi

Non voglio popolarità, non voglio posizioni di potere. Voglio solo un posto ai piedi di Gesù. Voglio che la mia vita, il mio carattere, le mie azioni parlino per me e dicano che sto seguendo Gesù Cristo. Tale desiderio è così forte in me che mi considererei privilegiato qualora, in questo mio sforzo e in que-sta mia battaglia per aiutare i bisognosi, i poveri, i cristiani perseguitati del mio paese, Gesù volesse ac-cettare il sacrificio della mia vita. Voglio vivere per Cristo e per Lui voglio morire".
Shahbaz Bhatti

 

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