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TESTO Commento su Giovanni 20,19-20

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

II Domenica di Pasqua (Anno A) (01/05/2011)

Vangelo: Gv 20,19-20 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 20,19-31

19La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». 20Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». 22Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. 23A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

24Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. 25Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».

26Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». 27Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». 28Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». 29Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

30Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. 31Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

Come vivere questa Parola?
Venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: "Pace a voi." Detto questo mostrò le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.

Come vivere questa Parola?
Sempre nuove queste poche righe che puntualmente ritornano in questi giorni del tempo pasquale.
Il cuore fa presto a mettersi in sintonia con quell'augurio che è anche dono: "Pace a voi". Perché il cuore, cioè le profondità abissali del nostro essere non vengono colmate da tante promesse di cose, di denaro, di fantomatici eventi all'insegna del più avere. No! Il cuore ha proprio solo bisogno di pace: quell'interiore atmosfera che è uno stare bene con Dio anzitutto, da cui ti percepisci amato e poi dallo star bene con le persone che ti vivono intorno e che incontri. La pace con gli eventi e con le cose viene di conseguenza. E anche nel lavoro, con gli amici, in società, tu sei un uomo una donna di Pace. E quando le difficoltà ad esserlo ci fanno sperimentare la malizia in noi e attorno a noi?
La terapia è guardare a quel tuo gesto, Signore. Mostrasti loro le mani piagate e il costato trafitto da lancia. La persuasione alla pace, a difenderla ad ogni costo se è minacciata, viene da lì: c'è Uno che ha sofferto fino alla passione (e che passione!), fino alla morte per me, per garantirmi la pace nel profondo del cuore anche quando la malizia umana scatena la guerra e le guerre intorno a me. La mia pace non si sgretola perché è cementata da un amore "più forte della morte".
Oggi, nel mio rientro al cuore, prego così: Signore, mio Signore Gesù, fammi respirare l'atmosfera della Tua risurrezione perché non solo la mia pace sia durevole ma anche donabile agli altri, soprattutto in questi giorni in cui sul mondo pare si stendano nubi di guerra.


La voce di un grande Papa
Pace! Come frutto del fondamentale ordine; come espressione del rispetto del diritto alla vita, alla verità, alla libertà, alla giustizia e all'amore di ogni uomo. Pace delle coscienze e pace dei cuori. Questa pace non potrà aversi sino a che ciascuno di noi non avrà la consapevolezza di fare quanto è in suo potere perché a tutti gli uomini - fratelli di Cristo, da lui amati sino alla morte - sia assicurata dal primo momento della loro esistenza una vita degna dei figli di Dio.
Giovanni Paolo II

 

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