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TESTO Le due anime

don Luciano Sanvito

II Domenica di Pasqua (Anno A) (01/05/2011)

Vangelo: Gv 20,19-31 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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19La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». 20Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». 22Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. 23A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

24Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. 25Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».

26Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». 27Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». 28Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». 29Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

30Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. 31Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

"Non essere più incredulo, ma credente"

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INCREDULO, CREDENTE: ecco le due anime.

Poniamo però la nostra attenzione su quel " PIU'... ".

E' questa particella un po' nascosta, che dobbiamo rivalorizzare per comprendere.

Questo "più..." lo intendiamo, in genere, come: "non essere incredulo adesso, basta! Diventa credente"...

Intendiamolo invece così: "non essere MAGGIORMENTE ("più"), di più incredulo, ma sii di " più " (maggiormente) credente!".

Le due anime, cioè, non si elidono a vicenda, ma in questo caso, rimangono, a costituire entrambe l'aspetto della persona.

Occorre - ce lo ricorda il segno di Tommaso stesso - essere sempre un po' increduli, dubbiosi in senso positivo, critici in senso buono, capaci di mettersi in crisi; ma occorre MAGGIORMENTE, di "più" essere CREDENTI, pur mantenendo l'atteggiamento dell'incredulità.

Credere e non credere sono come due onde del mare...

Però, dice Gesù a Tommaso, devi aver presente che l'ultima, cioè la prima ad arrivare al lido, sarà il credere: quindi, sii di più credente, perché il credere, e non il non credere è il riferimento, la meta, il punto di arrivo.

Ma entrambe le anime sono importanti: come si può credere senza dubitare? Che senso avrebbe quel cammino? Come si può essere increduli in tutto, senza mai credere? Suvvia, anche solo crederemo al nostro non credere!

Gesù richiama a Tommaso, e anche a noi, di valorizzare di più l'onda del credere, più che quella del non credere, proprio toccando le sue (e nostre) ferite.

 

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