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TESTO Commento su At 2,14a.22-33; 1 Pt 1,17-21; Lc 24,13-35

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III Domenica di Pasqua (Anno A) (08/05/2011)

Vangelo: At 2,14a.22-33; 1 Pt 1,17-21; Lc 24,13-35 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 24,13-35

13Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, 14e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. 15Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. 16Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. 17Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; 18uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». 19Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; 20come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. 21Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. 22Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba 23e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. 24Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto». 25Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! 26Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». 27E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.

28Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. 29Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. 30Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. 31Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. 32Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». 33Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, 34i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». 35Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

ATTI 2 14a (22-23)
Pietro si rivolge agli undici (che erano pieni di meraviglia, prodotta da una manifestazione dello Spirito di Dio, e notano che questo fenomeno è collegato al quel Nazareno che essi avevano disprezzato e crocifisso) descrivendo loro che i miracoli di Gesù sono dei prodigi prodotti dalla potenza di Dio.
Erano segni che indicavano l'approvazione di Dio su ciò che Gesù insegnava ai miracoli. E siccome questi miracoli li faceva in loro presenza, essi non potevano non riconoscere la mano di Dio in ciò che Gesù faceva.
La Sua crocefissione fu per Dio un progetto già disegnato in anticipo. Furono i nemici di Gesù ad indurre i romani a crocefiggerlo.
1' Lettera Pietro 1(17,21)
Pietro rivolgendosi ai credenti: la risurrezione di Cristo è la speranza futura di una nuova vita. I cristiani, mediante la loro fede, possono affrontare con gioia e tranquillità qualsiasi prova, sicuri della salvezza eterna. I cristiani devono essere timorati di Dio, poiché il prezzo pagato per il loro riscatto, cioè il sangue di Cristo, è stato infinito.
Luca 24(13,37)
L'apparizione di Gesù ai due discepoli di Emmaus lo possiamo ritenere come uno degli episodi più conosciuto del Vangelo di Luca.
L'incontro con Cristo ha lo scopo di indicare alla comunità cristiana la via per un incontro con Gesù. Il racconto di un cammino sia interiore, sia spirituale, dalla speranza perduta (nella crocefissione di Gesù) alla speranza ritrovata (nella risurrezione di Gesù). Dalla tristezza alla gioia.
I due discepoli pensano che la crocefissione abbia interrotto il cammino verso la liberazione di Israele. Ed è questo che impedisce ai due discepoli di credere in Gesù. Ma il gesto che apre loro gli occhi è la frazione del pane, un gesto che riporta la memoria all'indietro, alla vita di Gesù terreno, nel ricordo della cena e alla memoria della Croce che è il compimento di quella dedizione. Il gesto del pane frazionato e distribuito è un gesto dove i cristiani dovranno prendere da esempio e loro stessi dovranno distribuirlo come Lui ha fatto con i discepoli.

REVISIONE DI VITA
1 - Quanta forza possiede la nostra fede?

2 - Cosa diciamo noi di Gesù, chi è per noi, nella nostra vita?

3 - Che cosa significa per me pregare? Che cosa esprimo nella mia preghiera?

Fam. Giustarini- CPM PISA

 

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