TESTO Commento su Marco 10,28-31
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Martedì della VIII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (01/03/2011)
Vangelo: Mc 10,28-31
Dalla Parola del giorno
Pietro prese a dire a Gesù: "Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito".
Come vivere questa Parola?
L'evangelista Marco è discepolo di Pietro. È interessante notare quanto lo descriva nel suo intervenire, primario e impulsivo, accanto a Gesù, Maestro di vita.
Ora che si è chiusa la vicenda del giovane ricco e triste perché imprigionato nel troppo avere, non gli par vero di chiedere al Signore: a lui e ai suoi compagni che "hanno lasciato tutto" per seguirlo che cosa sarà dato? La risposta è quanto mai allettante: chi, distaccato dai beni terreni, segui Lui e si dedica all'instaurarsi del Regno di Dio, avrà cento volte tanto quel che ha lasciato e, in più, la vita eterna.
Ecco, credo che valga la pena di approfondire un po', nel nostro oggi, che cosa significa quel "cento volte tanto" in case, fratelli sorelle e campi. Ovviamente non possono essere prese alla lettera queste parole!
Il significato riguarda piuttosto quell'essere educati all'interiorità da Gesù e dalla Sua Parola. se vivo con Lui, libera in leggerezza di passi sul cammino della vita, io sono in grado di godere veramente la vita. Il centuplo che il Signore mi da' non sono le cose, il denaro e roba del genere, ma piuttosto la possibilità di essere consapevole che tutto è dono e va ogni giorno riscoperto. Il Signore mi regala ogni giorno un pezzo di cielo su cui spaziare con lo sguardo, un pezzo di case dove abitare. In Lui e per Lui sono i miei fiori del mandorlo e del ciliegio, i ciuffi di violette campestri, l'aria ripulita dalle piogge, il volto delle persone care, le espressioni di gioia o di dolore di quelle che incontro in strada.
Oggi, nel mio rientro al cuore, dimoro ‘dentro il mio essere' e chiedo occhi semplici e puri per essere capace di scoprire il centuplo che ogni giorno ricevo.
Signore, rendimi attento/a nel cuore, consapevole, e fammi correre in te sulla via della vita!
La voce di un religioso
Ebbene, questo "cento volte tanto" è un anticipo della beatitudine eter-na. Guardate che noi siamo chiamati ad essere veramente felici e beati già da quaggiù. Il cristianesimo non è pessimismo.
Padre Tomas Tyn