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TESTO Salati e luminosi

don Roberto Seregni   Home Page

V Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (06/02/2011)

Vangelo: Mt 5,13-16 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 5,13-16

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 13Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.

14Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, 15né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. 16Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli.

L'annuncio rivoluzionario delle beatitudini non ha ancora raggiunto tutti gli uditori accorsi al monte, e Gesù - senza perdere tempo! - ci interpella con un brano che tratteggia l'identikit del discepolo.

I quattro pescatori di Cafarnao si sono lasciati catturare dalla rete del Rabbì, hanno lasciato tutto, si sono fidati e affidati alla Sua Parola. Ora, il maestro, li prepara alla loro missione.

Le due immagini del sale e della luce sono ricche di riferimenti alla vita quotidiana e alla tradizione biblica, ma qui vengono usate per tratteggiare l'identikit del discepolo chiamato a far gustare e a rendere visibile la forza trasformante della Parola.

Matteo, il più moralista tra gli evangelisti, ci richiama giustamente il tema delle "opere buone". Il discepolo, toccato dalla Parola, è chiamato a vivere come testimone della forza del Vangelo per rendere gloria al Padre. Ed è proprio per quest'unica ragione che Gesù ci chiama ad essere discepoli salati e luminosi. Non per noi, non per farci battere le mani, non per essere stimati e ammirati, ma per la gloria di Dio dobbiamo essere sale e luce.

Il brano sottolinea anche la dimensione universale di questa responsabilità affidata ai discepoli: sale della terra e luce del mondo.
Non per pochi o per qualcuno, ma per tutti.

Il compito affidato ai neo-discepoli si presenta da subito segnato dall'universalità. C'è un annuncio che è da portare a tutti, che non ha confini geografici o etnici.

A questo sono chiamati i discepoli d'ogni tempo. E Gesù è davvero drastico nel dichiarare che chi si sottrae a questo compito è inutile e da buttare.
Cosa te ne fai del sale insipido? Nulla.
Cosa te ne fai di una luce che non illumina? Nulla.

Così è del discepolo insipido e ombroso.

Coraggio, cari amici! Il sale e la luce sono in noi, sono doni di Dio, non dobbiamo dubitare. Piuttosto teniamo d'occhio quel moggio che vuole oscurarci o quella tiepidezza che ci toglie il gusto della vita e della fede. Non permettiamo a nessuno, nemmeno alle nostre pigrizie e delusioni, di togliere quella carica profetica e missionaria che il Risorto affida a ciascuno di noi.

Animo, fratelli, come discepoli salati e luminosi, testimoniamo che vivere con Lui o senza di Lui non è la stessa cosa!


Buona settimana
don Roberto
robertoseregni@libero.it

 

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