TESTO Commento su Luca 2,22-40
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Presentazione del Signore (02/02/2011)
Vangelo: Lc 2,22-40
22Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – 23come è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore – 24e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
25Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. 26Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. 27Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, 28anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
29«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
30perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
31preparata da te davanti a tutti i popoli:
32luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».
33Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. 34Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione 35– e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
36C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, 37era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. 38Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
39Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. 40Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.
Forma breve (Lc 2,22-32):
22Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – 23come è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore – 24e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
25Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. 26Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. 27Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, 28anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
29«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
30perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
31preparata da te davanti a tutti i popoli:
32luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».
Dalla Parola del giorno
Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore - come è scritto nella legge del Signore.
Come vivere questa Parola?
Nel Levitico, il libro dell'Antico Testamento dove erano scritte tutte le prescrizioni della legge che Dio aveva dato al suo popolo, troviamo anche quella che riguardava la purificazione delle donne che avevano partorito un figlio. Maria, Madre del Messia, Redentore degli uomini, non era certo tenuta a nessuna purificazione, dato che tutta la sua vita si era svolta e si svolgeva nell'ambito della grazia.
Com'è dunque che anche lei con Giuseppe e il bambino vengono a Gerusalemme nel tempio per essere purificati? Proprio il plurale "purificati" dice il testo originale. Come se l'Innocenza stessa, che è Gesù, avesse bisogno lui pure di questo!
Ecco: si tratta di tener conto che, davanti ai concittadini e alle autorità religiose del paese, con-tava la buona testimonianza. Non essendo certo il caso di far conoscere ad alcuno il segreto arcano, Maria si comporta come ogni donna credente e dunque obbediente alla legge.
C'è in questa sua scelta un profondo significato. Non si tratta di fare come fanno tutte perché diversamente... chissà che cosa si dirà di me. Si tratta invece di praticare quelle osservanze che ci con-sentono di essere quello che Dio vuole che siamo. E, nello stesso tempo, di diventare luce di esempio buono, correndo sulla via di quello che, con la sua legge, Dio ci offre per la nostra salvezza.
Oggi, nella mia pausa contemplativa, visualizzo la scena di Maria con Gesù Bambino al tempio. Metto del tutto fine al tempo natalizio per passare a quello che, con opportune proposte offertemi dalla liturgia, m'inoltrano verso la contemplazione del mistero pasquale.
Signore Gesù, innocenza solare, manda a me la tua e nostra madre perché mi aiuti a fare scelte giuste coerenti col vangelo.
La voce di un teologo russo
L'immagine del vecchio Simeone che tiene il bambino tra le sue braccia è suggestiva e bellissima [...]. In questa festa la vita umana si rivela come affascinante bellezza di un'anima matura, continuamente liberata e arricchita. Non c'è paura, nulla è sconosciuto, tutto è pace, rendimento di grazie e amore.
Alexander Schmemann