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TESTO Commento su Marco 3,13-19

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Venerdì della II settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (21/01/2011)

Vangelo: Mc 3,13-19 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Gesù salì sul monte, chiamò a sé quelli che voleva [...] perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demoni.

Come vivere questa Parola?

È interessante notare come Gesù sale sul monte chiamando a sé chi vuole e tra questi ne costituisce 12 perché stiano con Lui e perché vadano a predicare e scacciare i demoni.

Coloro che Gesù chiama, e che danno il loro personale assenso, li conduce nell'intimità con il Padre, lì dove Gesù stesso dimora. Il monte è simbolo dell'area di Dio, dove Gesù spesso si ritira e dove, in seguito, condurrà ancora gli apostoli e tra questi quelli che gli saranno più intimi.

Stare con Gesù è entrare in seno alla Trinità in una comunione d'amore particolare e unica. A questo Gesù chiama e conduce ieri come oggi. Solo da lì si può ripartire per annunciare ciò che si è sperimentato. È in forza di questo profondo incontro che si possono scacciare i demoni, cioè si possono rompere le catene della malizia, della superbia, del potere e della vanagloria in sé e negli altri.

Gli apostoli, e oggi gli esorcisti incaricati dal proprio vescovo, scaccieranno i demoni non in forza della loro competenza o preghiera, ma in forza di questa forte comunione con Gesù nella Trinità. Ecco perché chi esorcizza non ha un potere in più, non è migliore di altri sacerdoti, ma è (o dovrebbe essere) un mistico. Uno che come gli apostoli dimorano in Gesù e quindi nel cuore del Padre in forza dello Spirito Santo. Umiltà carità e partecipazione al mistero pasquale di Cristo è il loro distintivo.

Oggi, nel mio rientro al cuore, esaminerò la mia vita cristiana: mi lascio condurre da Gesù sul monte e introdurre nell'intimità col Padre? Dedico a questo incontro mistico qualche parte della mia giornata?

Signore Gesù, donami il gusto del dimorare alla tua presenza e la parresia di annunciare il potere liberante di questo incontro.

La voce di uno psichiatra e scrittore

L'esorcista dovrebbe essere un profondo credente, uno che crede a tal punto da vedere la presenza quasi fisica di Dio, e per questo riesce a capire quando un soggetto è in balia quasi fisica del demonio.
Vittorino Andreoli

 

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