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TESTO Commento su Marco 2,18-22

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Lunedì della II settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (17/01/2011)

Vangelo: Mc 2,18-22 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Possono forse digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora, in quel giorno, digiuneranno.

Come vivere questa Parola?

Un banchetto nuziale e uno sposo: un linguaggio eloquente per l'Israelita che conosce Dio quale Sposo del popolo eletto e l'incontro con lui quale festa nuziale.

Sulle labbra di Gesù è una chiara indicazione della sua identità messianica. Sì, egli è lo Sposo promesso ed atteso da secoli, la sua presenza inaugura quel banchetto nuziale a cui sono invitate tutte le genti, dopo che sarà rimosso dal loro volto il velo che, secondo le usanze di allora, era segno di condanna a morte (cf Is 25,6-7). In filigrana si intravede già la sua vittoria sul peccato e sulla morte.

Tutto parla di gioia, di trionfo della vita: come indossare l'abito della penitenza e affliggere il corpo col digiuno? Tuttavia, ammonisce Gesù, la presenza dello Sposo non è ancora definitiva: siamo nel tempo del "già e non ancora", in cui è possibile sperimentarne l'assenza. Ai momenti in cui ci sembra quasi di palparlo, tanto lo sentiamo vicino, si alternano le inevitabili, anzi necessarie, notti della fede, in cui tutto sembra così lontano, in cui credere è veramente un brancolare nel buio, senza più nessuna evidenza, sorretti solo dalla nudità della fede. E allora si imporrà la necessità del digiuno e della penitenza per far fronte alla prova e trovare la forza di restare saldi in attesa della luce che tornerà a renderne visibile la presenza.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, fisserò lo sguardo sullo Sposo, sia che stia vivendo momenti di gratificante incontro con lui, sia che debba farlo forando il buio di una notte che sembra sempre troppo lunga.

La tua presenza, Signore, non mi abbandona mai, anche nelle lunghe notti che la vita mi presenta. Anch'io voglio restarti accanto con vigilante amore, nella serena certezza che, proprio quando le tenebre sono più fitte, l'alba non può essere lontana.

La voce di un testimone

Instancabilmente Gesù ci accompagna. Illumina le nostre anime di una luce inattesa. E scopriamo che, se anche può rimanere in noi qualche oscurità, in ciascuno c'è soprattutto il mistero della sua presenza.
frère Roger di Taizé

 

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