TESTO Commento su Luca 21,12-19
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Mercoledì della XXXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (24/11/2010)
Vangelo: Lc 21,12-19
Dalla Parola del giorno
Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Come vivere questa Parola?
Tra le pagine più drammatiche del vangelo c'è anche quella da cui è tolta questa pericope. Gesù parla di quelle cose che saranno preludio della fine di questo nostro mondo. Il clima apocalittico non è certo all'insegna di una festa, ma è un'occasione per riflettere anche su alcuni aspetti della nostra vita che, se nella quotidianità non sono tragici, rappresentano però la durezza e la fatica della sofferenza, qualche volta dello smacco, del fallimento e dell'appressarsi della morte.
Ma come può dunque dire il Signore che, dentro tutto questo, "neppure un capello del vostro capo andrà perduto"? Ecco, proprio qui riposa la nostra ferma speranza. Perché Dio è il Dio della salvezza e non della perdizione; è il Dio che non ha esitato, nel Figlio suo, a dare la sua stessa vita. E dunque non troverà modo, proprio nella sua onnipotenza amante di preservarci da quello che, per ognuno di noi, è male veramente?
Ci ha talmente amati da dare, in morte di croce, Gesù; come potrebbe lasciar perdere la preziosità che siamo dunque noi ai suoi occhi?
Mi soffermo su queste considerazioni e chiedo, in preghiera, che si rinvigorisca la mia fede.
Signore, tu sei infinita tenerezza! Fa di me un pozzo di fiducia inesauribile.
La voce di un padre spirituale
Ogni cosa passa! Abbiate cura dell'anima, confessatevi, fate la santa comunione, conducete una vita pura, fate elemosine di misericordia, fate tutto quello che potete e vivete nell'amore reciproco, perché l'amore non muore mai».
Padre Cleopa di Sihastria