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TESTO Commento su Luca 12,13-21

Paolo Curtaz   Ti racconto la Parola

Lunedì della XXIX settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (19/10/2009)

Vangelo: Lc 12,13-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 12,13-21

13Uno della folla gli disse: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». 14Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». 15E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».

16Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. 17Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? 18Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. 19Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. 20Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. 21Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».

No, Gesù non vuole intervenire nella delicata questione di spartizione di eredità fra due fratelli. Gesù pensa, tenero, che l'uomo sia capace di fare da solo queste scelte, in una logica di giustizia e di condivisione, di equità e di compassione. Grande Gesù! Dio pensa che siamo capaci, che siamo adulti a sufficienza per evitare di farci del male, per evitare le guerre e le ingiustizie. Dio ha fiducia nell'uomo, crede in lui, sa che ce la può fare. Dio ha più fiducia nell'uomo di quanto l'uomo abbia fiducia in se stesso e nei propri mezzi... La parabola dell'uomo ricco ci ammonisce: la ricchezza può diventare un inganno, perché promette ciò che può mantenere. La Bibbia è molto concreta riguardo al denaro: la ricchezza è sempre dono di Dio, ma la povertà è sempre colpa del ricco che non condivide. Gesù aveva, fra i suoi discepoli, persone ricche e persone povere, non è il portafoglio che conta, ma il cuore, lo stile di vita. Interroghiamoci sulla nostra libertà interiore rispetto al denaro e ai beni: che non ci succeda di essere travolti dall'inquietudine scordandoci l'essenziale!

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