TESTO Commento su Luca 9,18-22
Paolo Curtaz Ti racconto la Parola
Venerdì della XXV settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (25/09/2009)
Vangelo: Lc 9,18-22

18Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». 19Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elia; altri uno degli antichi profeti che è risorto». 20Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». 21Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno.
22«Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Chi sono io per te? La domanda, inquietante, è rivolta ad ogni discepolo, sempre. A te che leggi, fratello, a me che scrivo, cercando di mettere il mio dono a servizio del Regno. Chi è per te Gesù, amico lettore? All'inizio lo seguiamo: alcuni per abitudine, perché cresciuti in ambiente cristiano, altre volte dopo una riscoperta in età adulta, dopo un percorso di conversione inatteso. Chi è per te Gesù, amico? C'è un tempo in cui questa domanda diviene ineludibile, è lo stesso Signore a non volere discepoli a traino, cristiani per abitudine, ma uomini e donne motivati, capaci, sempre, di mettersi in discussione, di lasciarsi illuminare, di accogliere la Parola con stupore. Chi è per te il Signore? Trovati qualche minuto, oggi, per rspondere. Pensa all'oggi, non al passato, pensa a ciò che lui ora è per te. Forse è compassione, tormento, assenza, amico, nostalgia, fuoco, ghiaccio, passione, rabbia. Il Signore scuote, interroga, provoca, stimola: non blandisce, dice chiaramente che seguirlo significa entrare nella logica stringente e dolorante della croce, nella logica, che lui per primo ha vissuto fino in fondo, del dono totale di sé...