TESTO Commento su Marco 8,22-26
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Mercoledì della VI settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (18/02/2009)
Vangelo: Mc 8,22-26
Questa curiosa guarigione a rate del cieco di Betsaida riprende e approfondisce il tema dei giorni scorsi riguardante l'incomprensione e il continuo bisogno di un percorso che il discepolo è chiamato a percorrere. La guarigione interiore, l'illuminazione avviene per gradi, per passaggi e grazie a dei segni estremamente concreti, carnali, quasi fastidiosi. Gesù usa la saliva, prende per mano, conduce, tocca... azioni che ci richiamano alla concretezza della fede, alla "pesantezza" del cristianesimo. Siamo chiamati a recuperare la vista del cuore attraverso l'esperienza concreta della Chiesa e dei segni, i sacramenti, che poveramente e misteriosamente ci mettono in contatto con l'altrove. Se, perciò, dopo una bella esperienza di fede vediamo ancora le persone come dei vegetali... non spaventiamoci! Abbiamo tutta la vita per diventare credenti, tutta la vita per diventare uomini, solo non opponiamo resistenza all'opera educativa di Dio. Significa "condurre a", ma anche "tirare fuori" o "togliere". A volte Dio ha bisogno di togliere qualcosa per farci crescere. È interessante leggere l'opera paolina in un contesto dinamico, notando come le vicende della sua vita lo hanno influenzato nell'evoluzione del suo pensiero teologico.