TESTO Commento su Luca 2,22-35
Paolo Curtaz Ti racconto la Parola
29 Dicembre - V giorno fra l'Ottava di Natale (29/12/2008)
Vangelo: Lc 2,22-35
Simeone aspetta da troppo tempo. Come alcuni anziani che conosco, la vita gli ha riservato troppe delusioni per trovare in sé ancora l'entusiasmo. O anche solo la speranza. Attende la salvezza, ma ormai sa che non la vedrà. Glielo dicono i folti capelli bianchi e i dolori alle ossa che ogni mattino si alzano prima di lui. Ha visto costruire il tempio, ha dato tutto il suo tempo per organizzare, per lustrare, per pregare con fedeltà e cantare le meraviglie del Dio di Israele. Ha visto gli splendori dei riti, la solennità della liturgia. Ma la salvezza non l'ha vista. Finché una mattina, salito al tempio più per abitudine che per convinzione, vede una giovane coppia spaesata che chiede informazioni per fare circoncidere il proprio figlio primogenito. E vede. Altri guardano, lui solo vede. Vede una ragazzina inesperta che stringe a sé un neonato di otto giorni. Vede un giovane del Nord spaesato che cerca di rassicurarla. E vede. Si avvicina e prende il bambino, lo innalza al cielo, nello stupore imbarazzato dei genitori. Restituisce il bimbo alla mamma, le stringe il polso con tenerezza, dice parole taglienti come una spada, ma sorride e la benedice. Ecco, ha visto. Sono passati tre minuti, la sua vita si è compiuta. Tre minuti per illuminare ottant'anni di vita. Tre soli minuti. Che il Signore ce li conceda. Tre minuti per vedere la luce.