PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Commento su Luca 9,57-62

Paolo Curtaz   Ti racconto la Parola

Mercoledì della XXVI settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (01/10/2008)

Vangelo: Lc 9,57-62 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

È una pagina dura, inquietante, quella di oggi; per troppo tempo il cristianesimo è stato proposto (e vissuto?) come una specie di panacea ai mali della terra, come una fuga verso un "altrove" che permettesse di affrontare le fatiche della vita e non di rado, ancora oggi, incontro dei discepoli del Signore che pensano alla fede come ad una specie di consolazione, di nido in cui rifugiarsi, per sopportare le disgrazie della vita. Non la pensa così Gesù e oggi, in maniera che ci lascia perplessi, ricorda con forza le sue condizioni per essere suoi discepoli. La fede non è un comodo rifugio, un nido sicuro in cui stare, un'oasi che ci protegge dalle brutture del mondo, perché il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo. La fede non può anestetizzare la vita, non è uno stato comatoso, né un funerale a cui partecipare, ma è qualcosa di dinamico, di vivo, di immenso. La fede non è valore penultimo: Gesù pretende di poter essere tutto, più degli affetti e degli amori che sono la cosa più preziosa che abbiamo... Non volgiamoci indietro, allora, smettiamola di rimpiangere un ipotetico passato (ma è davvero esistito?) in cui la fede e la Chiesa e i cristiani erano al centro dell'attenzione. Piccolo gregge siamo divenuti, e questa è la volontà del Signore perché con libertà, senza altra sicurezza se non il Vangelo, con creatività e dinamismo guardiamo avanti: a noi di far passare l'aratro, sarà Dio a far germogliare il seme!

Libri di Paolo Curtaz

 

Ricerca avanzata  (54936 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: