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TESTO Commento su Matteo 8,23-27

Paolo Curtaz   Ti racconto la Parola

Martedì della XIII settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (01/07/2008)

Vangelo: Mt 8,23-27 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Possiamo anche essere dei lupi di mare, o dei lupacchiotti, e conoscere e sapere che il tempo cambia e si avvicina la tempesta. Possiamo avere fatto tesoro delle esperienze negative della nostra vita e dagli errori del passato e pensarci pronti a superare ogni evento faticoso. Possiamo avere costruito una vita interiore salda e armoniosa, centrata sulla Parola e su Cristo. Ma nulla ci può salvare dalla tempesta che, prima o poi, si abbatte sulla vita di ogni uomo: una malattia, un lutto, la depressione, l'aridità spirituale, la maldicenza... e, per alcuni, anche più volte nell'arco della vita. In quei momenti abbiamo l'impressione di non farcela, di precipitare nelle profondità degli abissi più cupi. In quei momenti, quando tutto sembra, perduto, il Signore si sveglia, interviene, sgrida il vento e rassicura noi, col suo fare sornione, come se tutto fosse semplice, in fondo, per colui che si fida di lui. Forse alcuni di voi, amici lettori, hanno sperimentato l'intervento di Dio nel momento della disperazione. Se così non è stato, se ancora state remando, il Vangelo di oggi ci rassicura: non abbiate paura. Al discepolo la prova non è risparmiata, il dolore non è evitato. Ciò che possiamo fare, allora, è di prendere da ora il Cristo sulla barca della nostra vita come compagno di viaggio e quand'anche si facesse una piccola pennichella, è sempre meglio averlo con noi...

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