TESTO Commento su Luca 11,29-32
Paolo Curtaz Ti racconto la Parola
Mercoledì della I settimana di Quaresima (13/02/2008)
Vangelo: Lc 11,29-32
29Mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. 30Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Ninive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. 31Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. 32Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Ninive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».
Il segno di Giona, Gesù dona solo il segno di Giona alla sua incredula generazione. Lo incontriamo oggi, Giona, nella prima lettura: chiamato da Dio ad annunciare la distruzione di Ninive, pavido profeta, vista l'aria che tira, fugge verso il mare e si imbarca incorrendo in una serie di disavventure degne da film. Ripescato da Dio dopo essere stato buttato a mare dai superstiziosi marinai che a lui attribuiscono la tempesta in cui sono incappati, accetta di malavoglia il compito affidatogli. La predicazione di Giona a Ninive susciterà l'effetto sperato: tutti si convertono e fanno penitenza e Giona, scocciato per tutta la fatica fatta, se la prende con Dio che - al solito - si lascia intenerire e cambia idea rispetto alla distruzione minacciata... Ci è dato solo il segno di Giona: la predicazione che Gesù fa deve essere sufficiente al popolo ebraico per riconoscere in lui l'inviato di Dio. Ma così non accade: bisognosi di miracoli e segni, gli uomini pongono continuamente delle condizioni a Dio. Sappiamo sfruttare la Parola che abitualmente ascoltiamo, non poniamo sciocche condizioni a Dio e non lasciamoci passare davanti da tutti coloro che - non avendo un'esperienza di fede - con entusiasmo si lasciano convertire dalla Parola. Ma, ahimé, non c'è nessuno più difficile da convertire di un presunto pio credente che crede di credere. Monito bruciante per noi a non abituarci mai al messaggio del Signore, invito pressante a lasciarci scuotere e convertire dai tanti Giona che oggi incontreremo.