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TESTO Commento su Giovanni 3,22-30

Paolo Curtaz   Ti racconto la Parola

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12 Gennaio (12/01/2008)

Vangelo: Gv 3,22-30 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 3,22-30

22Dopo queste cose, Gesù andò con i suoi discepoli nella regione della Giudea, e là si tratteneva con loro e battezzava. 23Anche Giovanni battezzava a Ennòn, vicino a Salìm, perché là c’era molta acqua; e la gente andava a farsi battezzare. 24Giovanni, infatti, non era ancora stato gettato in prigione.

25Nacque allora una discussione tra i discepoli di Giovanni e un Giudeo riguardo alla purificazione rituale. 26Andarono da Giovanni e gli dissero: «Rabbì, colui che era con te dall’altra parte del Giordano e al quale hai dato testimonianza, ecco, sta battezzando e tutti accorrono a lui». 27Giovanni rispose: «Nessuno può prendersi qualcosa se non gli è stata data dal cielo. 28Voi stessi mi siete testimoni che io ho detto: “Non sono io il Cristo”, ma: “Sono stato mandato avanti a lui”. 29Lo sposo è colui al quale appartiene la sposa; ma l’amico dello sposo, che è presente e l’ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è piena. 30Lui deve crescere; io, invece, diminuire».

Alla vigilia del Battesimo del Signore, la Parola chiude la settimana feriale con un'interessante episodio di incomprensione tra i discepoli del Battista e quelli del Nazareno. Con molta probabilità, agli inizi della Chiesa coesistevano due tipologie di battesimo: una del Battista e una dei discepoli di Gesù. Il brano intende chiarire che Giovanni si mette da parte, che vuole che sia lo sposo a crescere, egli sente di avere concluso la sua missione e il suo percorso di vita. Immenso Giovanni che sa farsi da parte, che capisce quando è il momento di andarsene, di gettare la spugna, di voltare pagina. Gesù definisce il Battista come il più grande degli uomini mai esistiti. Ha ragione: Giovanni è grande proprio per la sua umiltà autentica e fattiva, per la sua capacità di trovare il suo ruolo all'interno della grande storia di salvezza che Dio intesse nelle nostre piccole storie. Giovanni passa la sua vita cercando l'Assoluto, inquieto e burbero, non condivide fino in fondo la vita comunitaria di Qumran e se ne va, scegliendo la strada difficile della solitudine assoluta. Nei pressi del Mar morto, sulle rive del Giordano, attira migliaia di persone affascinate dalla sua forte personalità carismatica. Non ha peli sulla lingua, Giovanni, fustiga il potere costituito, anche religioso, senza paura. Interrogato su chi egli sia, in maniera inattesa risponde: "Io sono voce". Questo gli ha svelato il deserto: egli è una voce imprestata alla Parola. E tu, amico lettore, chi sei?

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