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TESTO Il digiuno e lo sposo

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Venerdì della XXII settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (03/09/2010)

Vangelo: Lc 5,33-39 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Il Signore Gesù con la sua venuta tra noi e con l'annuncio del suo vangelo instaura il suo Regno tra noi. È un annuncio di novità e di gioia perché si sta attuando un piano di liberazione e di salvezza, disegnato da Dio stesso. Egli viene a sciogliere i lacci del peccato, viene a liberare gli oppressi, viene a ridare la libertà ai prigionieri, viene a stabilire con tutti noi un nuovo patto di alleanza, basato non più sulla costrizione e sulla paura, ma solo sull'amore. Per questo Gesù si paragona ad uno sposo, innamorato dell'umanità, con cui vuole celebrare le sue nozze. È tempo di gaudio e di gioia perciò e non di digiuno e di penitenza. Tutti sono invitati alle nozze di Cristo. «Potete far digiunare gli invitati a nozze, mentre lo sposo è con loro? Verranno però i giorni in cui lo sposo sarà portato via da loro; allora, in quei giorni, digiuneranno». Intravediamo in queste parole sia la natura della missione di Cristo, sia ancora un preannuncio della sua e nostra risurrezione. La stessa sua presenza è però già motivo di gaudio: egli è per tutti la garanzia vivente del ritorno a Dio, egli stesso è il Dio con noi, in lui si stanno adempiendo tutte le promesse. Già il profeta Isaia aveva predetto questa novità e questi momenti: «Dite agli smarriti di cuore: «Coraggio! Non temete; ecco il vostro Dio, giunge la vendetta, la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi». Solo coloro che hanno sperimentato le più dure schiavitù e le più estenuanti prigionie sonno descrivere la gioia della riconquistata libertà. È davvero la riscoperta di un mondo nuovo, di tante realtà che sembravano scomparse per sempre, di affetti che sembravano perduti e poi riconquistati con una più forte intensità. L'azione salifica di Cristo è una liberazione totale, è per noi una vera rinascita con una dignità nuova, quella di figli di Dio. Ancora oggi, quando scopriamo e sappiamo vivere i motivi profondi della gioia cristiana, scompaiono per noi i motivi del lutto e del digiuno e ci è dato di rallegrarci nel Signore. Non è poi difficile scoprire le cause del nostro lutto e delle nostre più profonde tristezze: ci manca lo sposo e non siamo tra gli invitati alle nozze; abbiamo anche noi accampato qualche scusa per non aderire all'invito.

 

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