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TESTO Il pane che sazia

don Roberto Seregni   Home Page

Santissimo Corpo e Sangue di Cristo (Anno C) (06/06/2010)

Vangelo: Lc 9,11-17 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 9,11-17

11Ma le folle vennero a saperlo e lo seguirono. Egli le accolse e prese a parlare loro del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.

12Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta». 13Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». 14C’erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». 15Fecero così e li fecero sedere tutti quanti. 16Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. 17Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.

Il Rabbì di Nazareth e i dodici sono stanchi, si prendono un tempo di riposo e si ritirano nel deserto. Ma la folla li raggiunge anche lì. Gesù non si tira indietro. Il desiderio di annunciare il Regno e di guarire gli ammalati viene prima di ogni cosa.

Ormai è sera, il giorno comincia a declinare e i dodici si preoccupano per la folla.

"Che Gesù li faccia mettere in cammino, troveranno un alloggio e del cibo."

Ma il maestro li (ri)chiama a giocarsi in prima persona: "Dategli voi stessi da mangiare". I discepoli ribattono: hanno solo cinque pani e due pesci, un pranzo per due persone e poco più. Tutto quello che hanno è lì, a meno di andare a comprare qualcosa. I discepoli sono generosi. Svuotano le loro bisacce e i loro portafogli, non si fanno intimorire dalla folla così numerosa.

Il loro problema non è la generosità; di questa, a quanto pare, ne hanno in abbondanza.

Quello gli manca - e che forse manca pure a noi - è la logica del Regno. Non si tratta di comprare o acquistare un pane che sazia lo stomaco, ma di lasciarci appassionare in una logica di condivisione totale, che coinvolge tutta la mia persona e la mia storia.

Vorrei far notare che in nessun Vangelo compare il verbo "moltiplicare", eppure questo brano di Luca e quelli degli altri evangelisti, vengono comunemente identificati come "miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci".

Che si tratti di miracolo non c'è dubbio. Ma qui il vero miracolo non è il moltiplicare, ma il donare e il condividere. Il pane offerto da Gesù non è frutto di moltiplicazione, ma di donazione e di espropriazione.
E' un pane lievitato d'amore e cotto di passione.

E' l'Eucarestia che oggi la Chiesa ci invita a mettere al centro della nostra riflessione.

E' il nutrimento del discepolo che non si accontenta del fast-food delle grandi distribuzioni che saziano di promesse vuote e deludenti.

E' la sfida della comunità cristiana che riceve in dono ciò che è e ciò a cui deve tendere con coraggio e un pizzico di follia.

Molte delle nostre comunità, questa sera, celebreranno la processione del "Corpus Domini". Lasciamo che Gesù percorra nuovamente le strade dove vivono e soffrono i suoi discepoli, lasciamo che il Maestro attraversi i vicoli delle nostre quotidianità e che apra in noi nuovi sentieri di speranza.

Ritornano i "Ritagli dello Spirito": brani di riflessione e preghiere scelti per voi! Li potete trovare su www.oratoriotirano.wordpress.com

Buona settimana
don Roberto
robertoseregni@libero.it

 

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