TESTO Commento su Giovanni 16,12-15
Santissima Trinità (Anno C) (30/05/2010)
Vangelo: Gv 16,12-15
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«12Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. 13Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. 14Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. 15Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».
Oggi festeggiamo la Santissima Trinità, foto di famiglia, volto che Dio ha desiderato rivelarci. Non sappiamo se Dio è solo Trino, ma questo è ciò che ha considerato utile rivelarci, per parlarci del suo essere Amore e comunione. Ma l'amore esige una circolarità. Da soli è difficile rappresentare l'amore. Segno della sua autenticità sono i frutti. Uno di questi frutti, quello che noi conosciamo, è la creazione, e noi in essa.
Oggi noi iniziamo e finiamo ogni momento di preghiera facendoci un segno di croce, perché questa è la sintesi di tutta la rivelazione: sulla croce c'è tutta la Trinità.
Cosa c'è di più bello di una famiglia unita, di una canonica affollata, di un paese dove ognuno cerca di fare il suo dovere; cosa c'è di più bello della Trinità! Ogni occasione di comunione e occasione di festa. La solitudine è contro natura e va combattuta. Siamo fatti per la comunione; per vivere la dimensione Trinitaria.
In fondo possiamo dire che la Trinità ci rivela semplicemente che Dio non è solo, che non è bene che sia solo, e cosi è per noi che siamo fatti a sua immagine e somiglianza. Dio c'invita a vivere in comunione con lui e con tutti i fratelli che ci dona d'incontrare.
Eppure viviamo in una società dove ci sono sempre più singoli e pensionati soli.
Signore mandaci il tuo spirito per aiutarci a rimanere sempre strumenti di comunione, perché questo corrisponde al nostro bisogno principale.