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TESTO Commento su 1Gv 1,5b

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S. Caterina Da Siena (29/04/2010)

Vangelo: 1Gv 1,5-2,2 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 25,1-13

1Allora il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. 2Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; 3le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; 4le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. 5Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. 6A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. 7Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. 8Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. 9Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”. 10Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. 11Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. 12Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”. 13Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora.

Dalla Parola del giorno

Dio è luce e in Lui non c'è tenebra alcuna.

Come vivere questa Parola?

Dio, dunque, è soltanto luce, esclude ogni tenebra. Giovanni utilizza qui un simbolo potente, che è ben presente, come tutti sappiamo, fin dalla prima pagina della Genesi e che pervade tutta la Scrittura: accostare Dio alla luce non è in sé una novità.

Per capire però meglio la portata e la novità di questo simbolo occorre leggere attentamente ciò che Giovanni aggiunge a questa frase: "se diciamo che siamo in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, siamo bugiardi e non mettiamo in pratica la verità. Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, il suo Figlio, ci purifica da ogni peccato" (1,6-7).

Si tratta di camminare nella luce, piuttosto che nelle tenebre, e insieme di fare la verità, espressione singolare già presente nel vangelo di Giovanni (Gv 3,21)!

Dio è dunque "luce": cioè guida per il nostro cammino; si tratta perciò di accogliere Dio-luce e insieme di rifiutare la tenebra e la menzogna. Giovanni ci invita a stabilire una relazione duplice: la comunione con Dio, ma anche la comunione con gli altri. Sì, poiché così come è il nostro rapporto con Dio, tale sarà il nostro rapporto con ogni fratello e sorella, e viceversa.

Oggi nel mio rientro al cuore chiedo al Signore un cuore ‘vigile', capace di amare ciascuno per poter dire in verità di amare profondamente Lui.

Signore Gesù, che io cerchi te sempre, ma mai separato dal volto di ogni uomo e donna che mi passano accanto.

Da una lettera di Santa Caterina da Siena

Lèvati su dunque da ogni tenerezza e amore proprio di te, e entra nelle piaghe di Cristo crocifisso, dove è perfetta, e vera sicurtà. Egli è quel luogo dolce, dove la sposa empie la lampana del cuore suo: ché drittamente il cuore è una lampana. Il quale debbe essere siccome la lampana, ch'è stretta da piedi e larga da capo; cioè che 'l desiderio e affetto suo sia ristretto al mondo, e largo di sopra: cioè dilargare il cuore e l'affetto suo in Cristo crocifisso, amandolo e tenendolo con vera e santa sollecitudine. E allora empirai questa lampana al costato di Cristo crocifisso. Il costato ti mostra il segreto del cuore: ché quello ch'egli ha fatto e dato per noi, ha fatto per proprio amore.

 

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