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TESTO Giocar con Dio

don Luciano Sanvito

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S. Filippo Neri (18/04/2010)

Vangelo: Gv 15,1-8 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 15,1-8

1«Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. 2Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. 3Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. 4Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. 5Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. 6Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. 7Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. 8In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli.

La serenità come arma vincente contro tutte le difficoltà e trampolino di lancio per l'esperienza mistica: questo il programma di vita di Filippo.

Filippo sa aver a che fare con gli uomini, con i giovani, con i ragazzi, con se stesso, partendo dal giocar con Dio, mettendosi in gioco pienamente e senza riserve, gioiosamente e senza remore, senza porre limiti alla Provvidenza e alla coscienza di Dio nella sua e altrui storia.

E così, deve Dio dappertutto, e tutti i momenti della serietà umana si arricchiscono dello sguardo della serenità e a volte si trasformano anche in preziosa e autentica testimonianza di gioiosità e di giocosità.

Ma questo non avviene per Filippo solo nei momenti della vita umana quotidiana: perfino quando bisogna, secondo la tradizione di sempre, mantenere il contegno della serietà, ecco che Dio gli si manifesta con un sorriso, magari proprio mentre lui sta celebrando il momento più importante: la Messa.

Allora, Filippo cerca di distrarsi dalla troppa coscienza di Dio, da quella abbondanza di grazia che lo fa traboccare con un sorriso di fronte alla esperienza gioiosa di Dio in quel momento.
C'è chi non deve distrarsi, per pregare.

Lui, per non pregare troppo, deve distrarsi, altrimenti va a finire tutto in estasi.

ANCHE A NOI FAREBBE BENE UN PO' DELLA SUA DISTRAZIONE...

 

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