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TESTO Di statuaria statura

don Luciano Sanvito

S. Carlo Borromeo (04/11/2010)

Vangelo: Gv 10,11-18 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 10,11-18

11Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. 12Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; 13perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.

14Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, 15così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. 16E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore. 17Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. 18Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».

Preoccupazione del pastore Cristo per la sua chiesa...

Questo è ciò che ha espresso S.Carlo nella sua vita da "buon pastore".

Il vagare tra la folla, il cercare una riforma prima di tutto nella propria vita di austerità e poi nella richiesta ai suoi, il curare la propria e l'altrui formazione con intelligenza pastorale e amorosa, il vivere nella preghiera senza isolarsi in essa, ma facendo dell'esperienza mistica la forza per immergersi nel mondo, specie quello della peste, portando la luce della speranza.

Un uomo cristico, un pastore conformatosi all'agnello.

Nei tempi del buio, S.Carlo illumina stando nell'umiltà come riferimento e confronto, quale uomo forte della pazienza, del dialogo e della chiarezza delle basi per affrontare la presenza del Regno nella storia del suo tempo.

Gracile e indifeso, con una schiera di popolo invisibile che sostiene la sua comunità, anzitutto invisibile, rende nella visibilità del segno tutte le intuizioni delle quali la Chiesa aveva bisogno, allora, in quel tempo.

Immagine del rinnovamento sulla base solida e ben salda della tradizione cristiana, lo mostra così la grande statua eretta a Arona in suo onore.

Entrando nella statua di lui da turisti, ne usciamo da rinnovati credenti.

 

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