TESTO Commento su At 4,29

Dalla Parola del giorno

Ora, Signore, volgi lo sguardo alle loro minacce e concedi ai tuoi servi di proclamare con tutta franchezza la tua parola.

Come vivere questa Parola?

Questa pericope fa parte di una preghiera inclusa negli Atti degli apostoli che narrano le vicende della Chiesa primitiva. Non è stato facile per i nostri primi fratelli di fede vivere, testimoniare e annunciare Cristo Crocifisso e Risorto!

Ma quello che qui ha risalto è il fatto che, pur vivendo in situazioni di dolore, minacciati e oppressi da chi accanitamente si opponeva ai seguaci di Cristo, la loro preghiera è un modello di pura ricerca del Regno di Dio e della sua giustizia. Non chiedono infatti (come del resto sarebbe stato lecito fare) la protezione dalle minacce e dalla persecuzione. No! Chiedono il dono di annunciare con tutta franchezza la Parola del Signore.

Ecco: è proprio questa franchezza che ci colpisce oggi in due sensi. Anzitutto perché essa è lo splendore del coraggio. E poi perché, coscienti di non possederla in proprio, i primi cristiani la chiedono umilmente al Signore.

Nella nostra situazione socioculturale come è necessario anche per noi chiedere a Dio il dono della franchezza (parrhesia) nel dire anzitutto con un avita irreprensibile e poi con l'annuncio che essere seguaci di Gesù Risorto è ciò che più conta: per questa vita e per quella che verrà.

Oggi ci soffermiamo in sosta contemplativa a considerare la bellezza di questa parrhesia, che ha dato credibilità ai primi cristiani, alimentato la loro gioia (anche nelle persecuzioni) e ha suscitato simpatia tra i popoli.

Signore Gesù, rendimi testimone credibile e coraggioso, capace di franchezza nell'amore.

La voce di una filosofa santa

Gli occhi del Crocefisso ti fissano interrogandoti, interpellandoti.

Quale sarà la tua risposta? "Signore, dove andare? Tu solo hai parola di vita.Ave crux, spes unica.
Edith Stein