TESTO Ragionando sulle cose di Dio
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Sabato della XXXIII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (21/11/2009)
Vangelo: Lc 20,27-40
27Gli si avvicinarono alcuni sadducei – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: 28«Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello. 29C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. 30Allora la prese il secondo 31e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. 32Da ultimo morì anche la donna. 33La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie». 34Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; 35ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: 36infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. 37Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. 38Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».
39Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene». 40E non osavano più rivolgergli alcuna domanda.
RAGIONARE SULLE COSE DI DIO CON LA MENTALITA' DEL MONDO
PORTA A FAR PERDERE ALLE COSE IL SENSO DELLA VITA IN NOI
Parlare del mondo della Resurrezione oltre la morte seguendo la mentalità della morte non è altro che produrre in quelle cose della vita che stanno oltre l'incapacità ad essere applicate a noi come tali, mentre vengono assimilate in noi, nel nostro sistema della morte.
Allora, anche le realtà della vita diventano realtà della morte in noi.
Il problema, invece, viene affrontato da Gesù recuperando il senso della vita: da essa tutto viene illuminato, riequilibrato, reso valore, e quindi compreso appieno e in verità, anche se agli occhi umani rimane problema irrisolto.
Nell'ottica della Risurrezione la guida del ragionamento non è più la nostra intelligenza, ma l'esperienza del Mistero che illumina il cammino oltre la soglia della morte e quindi di tutte le realtà che stanno al di là del mondo terreno e mortale.
Indirettamente, l'episodio evangelico ci invita a percepire meglio il sentire di Dio su tutte le nostre realtà rivedendole dal suo punto di vista, dal mondo della Risurrezione.
Come a dirci, insomma, che se non partiamo dall'ottica pasquale, tutto è ragionato e vissuto in morte.
RAGIONANDO SULLE COSE DI DIO OCCORRE COMPRENDERE LUI