TESTO Mc 1, 29-39
V Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (06/02/2000)
Vangelo: Mc 1,29-39
29E subito, usciti dalla sinagoga, andarono nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. 30La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. 31Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.
32Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. 33Tutta la città era riunita davanti alla porta. 34Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.
35Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. 36Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. 37Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». 38Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». 39E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.
Gesù va in sinagoga a Cafàrnao e si mette ad insegnare.
Marco ci racconta che i presenti rimangono stupiti perché insegnava come uno che ha autorità e non come gli scribi.
Domandiamoci: come insegnavano gli scribi?
Io penso, come cerco di fare io: cerco di capire il testo, di spiegarlo, di attualizzarlo e di tirare qualche conclusione. Sicuramente facevano del loro meglio.
Cos'altro faceva Gesù?
Per capire, immaginiamo che oggi Gesù si presenti qui, in carne e ossa: io mi farei subito da parte per lasciare il posto a lui e anche voi me lo chiedereste. Questo succederebbe, sicuramente perché Gesù sa parlare e dice cose interessanti, ma soprattutto per il suo modo unico di impostare le relazioni, per la sua attenzione ai bisogni dell'uomo.
Gesù è un uomo che sa amare e che ti fa sentire che sei importante per lui.
Se io ascolto una persona è perché le sue proposte sono buone, ma soprattutto perché penso che posso fidarmi, che mi vuole bene; solo allora le do autorità sulla mia vita.
Un amore così può darmi fastidio, perché non riesco ad imitarlo, perché penso che dovrò contraccambiarlo, perché mi fa sentire bisognoso e vulnerabile, per tanti motivi. Io non voglio dipendere da nessuno. Un po' come quell'uomo che si ribella in sinagoga..
Chi era?
Era uno di noi, uno che frequentava tutti i sabati, una brava persona. Tra l'altro pensa di interpretare il pensiero di tutti, e forse è parzialmente vero. Per di più ha il merito di dire ciò che pensa, segno d'onestà e di libertà.
In effetti, quante cose faccio, nella mia giornata, pur di non fermarmi ad ascoltare Gesù.
Quanta agitazione, quanto chiasso, pur di non contemplare l'amore di Dio.
Signore ti chiedo di pregare anche per me, come tu pregasti quel giorno a Cafàrnao, affinché tu possa vincere in me la paura che tu sia venuto per rovinarmi anziché per aiutarmi ed amarmi.