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TESTO "...Vostro è il Regno"

don Luciano Sanvito

Mercoledì della XXIII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (09/09/2009)

Vangelo: Lc 6,20-26 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 6,20-26

20Ed egli, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:

«Beati voi, poveri,

perché vostro è il regno di Dio.

21Beati voi, che ora avete fame,

perché sarete saziati.

Beati voi, che ora piangete,

perché riderete.

22Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. 23Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.

24Ma guai a voi, ricchi,

perché avete già ricevuto la vostra consolazione.

25Guai a voi, che ora siete sazi,

perché avrete fame.

Guai a voi, che ora ridete,

perché sarete nel dolore e piangerete.

26Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti.

.. .. ". .. V O S T R O... E'...I L...R E G N O...D I...D I O. .. ". .. .

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Questo dono di poter avere in dono il Regno è la potenza dell'umanità.

La potenza dell'umanità non sono le potenze e le prepotenza di oggi.

Queste violenze e prepotenze, pur gravi, passano presto nel tempo.

Mentre invece resta per sempre quell'energia prodotta proprio da queste violenze e potenze.

Questo è il Regno di Dio che appartiene a coloro che subiscono e sono osteggiati, e violentati, e attraverso i soprusi e le ingiustizie realizzano dentro di loro la vita energetica del Regno, oggi, e di esso ne sono autorizzati in pieno e abilitati testimoni.

Appartenere al Regno di Dio significa averlo in dono, non certo in possesso: mentre il possesso è la realtà transitoria umana che soggiace a base di relatività circa tutte le potenze e le violenze perpetrate nel mondo, il dono diventa il ricevere nell'oggi la base di eternità a tutti gli atteggiamenti vissuti e trasformati dall'energia di questo dono che nell'oggi produce il Regno di Dio per noi.

Non pensiamo che le contrarietà affloscino la Chiesa o i suoi valori o la fede di chi crede; anzi, la purificazione sarà l'accesso all'atteggiamento della beatitudine di chi riceve questo dono, lasciando altri nei loro "guai".

 

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