TESTO Giusti ma ipocriti
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Mercoledì della XXI settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (26/08/2009)
Vangelo: Mt 23,27-32

«27Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. 28Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità.
29Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite le tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti, 30e dite: “Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profeti”. 31Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i profeti. 32Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri».
...GIUSTI DAVANTI AGLI UOMINI, MA IPOCRITI DAVANTI A DIO...
Essere giusti e bravi di fronte agli altri, ma dentro di noi pieni di morte e di energia mortificante che emaniamo con puzzolenza morale su di noi e sugli altri, pensando di dare il profumo.
Ma il profumo di noi stessi agli altri è odore puzzolente di morte.
Il giustificare se stessi con una realtà esterna fatta di ipocrisia è sempre stato il pericolo per gli uomini di Chiesa e della religione: l'essere preposti a un servizio autorizza spesso a un potere che profitta di tutti, e porterebbe anche a voler cambiare l'immagine e l'identità di Dio, se non ci fosse il richiamo.
Il richiamo alla verità della situazione, fatto con forza e chiarezza da Gesù, ripristina il tentato "golpe" che il giusto crede di poter avere il diritto di operare nel confronti di Dio e degli altri.
Il Regno subisce violenza nel suo attuarsi nella storia, ma l'identità di Dio non ne viene scalfita affatto, anzi, ne viene ripristinata attraverso l'azione chiara e forte della profezia della Parola, richiamo e coscienza del cammino alla luce del Regno.
La storia umana diventa perciò smascherata dall'ipocrisia ogni volta che ognuno di noi si affida non a se stesso o alle proprie opere, ma all'agire di Dio e del suo Spirito nella storia.
SEMPRE E COMUNQUE L'IDENTITA' DI DIO TRIONFA SULLA MORTE