TESTO Identità naturale
V Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (06/02/2005)
Vangelo: Mt 5,13-16
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In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «13Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
14Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, 15né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. 16Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».
Ritornare alla nostra identità naturale, è l'invito di Gesù.
Una persona luminosa e sapiente è quello che ognuno è in verità.
Ma il percorso terreno e mondano ci fa perdere luce, ci mette in ombra su noi stessi, e ci fa essere sempre meno sapienti, incapacitandoci ad assaporare il nostro essere e quindi quello dell'altro.
Ritornare alle origini della nostra identità è il messaggio che unisce e convoglia luce e sapienza non solo in noi, ma anche nel mondo.
Gesù ci aiuta in questo percorso a ritroso attraverso la sua Parola.
Questa crea in noi una coscienza del nostro essere personale e relazionale che si accompagna al disegno del Padre.
Ecco il richiamo a "render gloria" a Lui in quello che siamo.
La gloria di Dio: è la persona vivente di queste realtà originarie.
"Voi siete..."
Non una semplice affermazione.
"Siete voi!..."
E' una coscienza, un'energia che crea la missione della persona umana.
Ognuno di noi, semplicemente e naturalmente, è una sorgente di luce nel mondo, e dona il sapore al cammino proprio e dell'altro.
Questa semplice missione è il senso del nostro esserci nell'universo.