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TESTO "Donna, ecco tuo Figlio!"

don Luciano Sanvito

II Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (17/01/2010)

Vangelo: Gv 2,1-11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, 1vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. 2Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. 3Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». 4E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». 5Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».

6Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. 7E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. 8Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono. 9Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo 10e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora».

11Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.

Le nozze tra un uomo e una donna, nei nostri matrimoni, avvengono nella piacevole festa religiosa e mondana che ben conosciamo...

Quelle di Cana, che richiamano lo sposalizio dell'anima con il Risorto, avvengono con lo scambio delle fedi sotto la croce; e solo la croce ne garantisce la fedeltà eterna, il sangue imperituro della gioia, l'esito benefico e salvifico, comunque sia l'apparenza delle cose.

Anche quando venisse a mancare il vino...

Ecco perché Gesù si rivolge a Maria chiamandola: "Donna" e non "Madre".

Proprio come sotto la croce, richiamando l'affidamento tramite il discepolo prediletto, immagine della Chiesa amante, che ripresenta il segno delle nozze cristiche (e non soltanto cristiane) nella storia concreta dei matrimoni, ma prima ancora nell'unità di amore tra l'anima nostra e l'anima di Cristo; una unione che nasce sotto la croce e si ripresenta nell'Eucarestia come segno e anticipo delle nozze eterne.

Acqua e vino a Cana richiamano, d'altronde, l'acqua e il sangue sgorgati dal costato del Crocifisso e generanti la gioia sacramentale.

Ancora per ricordarci che le nozze vere e proprie nascono da una croce, e non solo "sotto" la croce, ma anche "dentro" ogni croce che viviamo "con Cristo, per Cristo e in Cristo".

Potremmo dire, coniugando i due momenti (delle nozze di Cana e della crocifissione) che ora è Giovanni (la Chiesa amante) che nell'Eucarestia si rivolge con queste parole a Maria: "Donna, ecco tuo Figlio!".

 

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