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TESTO Domenica della SS. Trinità

don Roberto Rossi   Parrocchia Regina Pacis

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Santissima Trinità (Anno B) (15/06/2003)

Vangelo: Mt 28,16-20 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 28,16-20

16Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. 17Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. 18Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. 19Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, 20insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

Inizio riportando la bellissima preghiera di S. Sergio di Russia (1314-1392), per la cui chiesa in seguito (1425) Rublev dipingerà la famosa icona della Trinità.

"Dio il Padre, Dio il Figlio, Dio lo Spirito Santo!

Immenso il Padre, Immenso il Figlio, immenso lo Spirito Santo!

Uno il Padre, Uno il Figlio, Uno lo Spirito Santo, Uno lo Spirito Santo!

Nella Trinità indivisibile, ogni Persona Divina è la Potenza, la Sapienza, l'Amore!

Ogni Persona è la Divinità Unica, immensa! Tutta l'immensità! L'Unità che tutto trascende!

Lo Spirito Santo è il dono che dall'abisso si effonde e penetra tutto e riempie di sé tutte le cose; di sé, indivisibile e uno e tutto il luce trasforma.

Illuminato dallo Spirito Santo, battezzato nel fuoco, chiunque tu sia: tu sei trono di Dio, sei la dimora, sei lo strumento, sei la luce della Trinità! Tu sei "Dio"! Sei Dio!

Dio nel Padre, Dio nel Figlio, Dio nello Spirito Santo. Sei Dio!"


P. Raniero così si esprime: "C'è qualcosa di più beato che possiamo fare nei riguardi della Trinità che contemplarla e imitarla: entrare in essa! Noi non possiamo abbracciare l'oceano, ma possiamo entrare in esso; non possiamo abbracciare il mistero della Trinità con la nostra mente, ma possiamo entrare in esso".

Su queste basi possiamo riprendere la nostra preghiera e la nostra esistenza, vissute nella luce e nella forza di Dio, Trinità d'amore.

La Messa, come ogni preghiera, la iniziamo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo; la terminiamo con la benedizione del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Tutto quello che durante la Messa diciamo e facciamo non è altro che un dialogo tra noi e il Padre, fatto per mezzo di Gesti Cristo, nella luce e col sostegno dello Spirito Santo. Questa proclamazione della Trinità si accende di tutta la sua luce nella recita del Credo, quando professiamo la nostra fede nel Dio uno e trino dicendo: «Credo in un solo Dio Padre onnipotente... e in un solo Signore Gesù Cristo... e nello Spirito Santo!».

Se, dalla nostra Messa, passiamo a considerare la nostra vita di cristiani, ci accorgiamo che anch'essa comincia e finisce nel nome della Trinità: «Io ti battezzo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo», ci è stato detto all'inizio della vita; «Parti anima cristiana da questo mondo, nel nome del Padre che ti ha creata, del Figlio che ti ha redenta, dello Spirito Santo che ti ha santificata», cosi ci verrà detto al momento della partenza da questo mondo, se avremo la fortuna di concludere la nostra vita con qualcuno accanto che prega per noi, in nome e con le parole della Chiesa.

Tra questi due estremi - la nascita e la morte - c'è la nostra esistenza, i cui tempi forti sono anch'essi vissuti con la Trinità: nel nome della Trinità gli sposi sono congiunti in matrimonio; nel nome della Trinità sono consacrati i sacerdoti; nel nome della Trinità sono rimessi i peccati. L'intera esistenza cristiana si svolge in compagnia, nell'amore, nella grazia, nella potenza, della Trinità; le tre Persone sono con noi, camminano con noi. Ma noi tante volte non le riconosciamo! Alla fine della vita, ci succederà come ai discepoli di Emmaus: avevano camminato tutta la strada con Gesù e non lo avevano riconosciuto: che rimpianto!

Come fare per dare a questo mistero della Trinità, principio e fonte di tutta la vita della Chiesa, la sua luce e il suo giusto posto nella nostra fede? La caduta dell'orizzonte trinitario porta, infatti, a una progressiva banalizzazione della fede. Ci si attacca a Gesù; ma presto anche di lui si smarrisce la dimensione trascendente e divina e non resta che l'uomo. Senza il Padre e lo Spirito Santo, è impossibile credere in Cristo, perché è proprio di essi che egli ci parla e sono proprio essi che ci parlano di lui. Un Gesù senza il suo profondo e ininterrotto dialogo con il Padre, non è più Gesù; un Gesù senza lo Spirito che lo illumina non è il Gesù risorto che salva e che santifica l'umanità.

Come far brillare questo mistero come nei primi secoli della Chiesa? La liturgia ci propone lo strumento privilegiato per questo cammino: la lettura della Bibbia; essa ci mostra il manifestarsi della Trinità a noi nello svolgersi concreto del piano di salvezza; attraverso l'unità di disegno di tale storia, viene mostrata a noi l'unità di volontà e di natura in Dio; attraverso, invece, i diversi tempi e le diverse operazioni di tale storia, viene mostrata a noi la distinzione delle Persone in Dio.

Ecco allora la creazione: l'opera particolarmente riferita al Padre. Ecco La Redenzione, opera particolarmente riferita al Figlio. Ecco poi la vita della Chiesa, nella quale si rivela la presenza particolare dello Spirito.

Questa unità profonda del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo tra di loro si manifesta, nella storia della salvezza, nel fatto che ognuna delle tre Persone si rivela rivelando le altre due: non parla di sé, ma dell'altra ed è parlando dell'altra che fa conoscere se stessa. Ognuno glorifica l'altro ed è glorificato dall'altro.

La Trinità non è per la fede cristiana un sovrappiù di cui si può fare a meno. E' il mistero fonte di tutti i misteri; è ciò che dà luce e profondità ad ogni affermazione cristiana su Dio: nessuno capisce cosa significa dire: Dio è amore (oppure: Dio è «persona»), se non tiene conto della Trinità.

Il mistero della Trinità di Dio, cioè il modo profondo della vita di Dio, illumina il mistero della vita degli uomini. La vita di Dio è amore: la vita degli uomini è vera se è amore. Nella Trinità più uno è se stesso, più è comunione con gli altri; più è comunione con gli altri, più è se stesso. La Trinità è verità, è ideale, è modello anche per la vita dell'umanità! Aiuta a superare ogni peccato, ogni egoismo, ogni paura!

Io voglio essere veramente uomo? Allora devo vivere in comunione con tutti gli altri; e la vita di comunione con gli altri è vera, se aiuta ciascuno a essere pienamente se stesso. Questo si realizza nella famiglia, nella Chiesa, nella società. La "verità" di Dio è la "verità" dell'uomo.

Siamo chiamati a credere la Trinità, a immergerci nella Trinità, a imparare dalla Trinità a vivere la vita e si suoi valori profondi. Vogliamo lodare e invocare: Gloria al Padre, al Figlio, allo Spirito... fuoco d'amore, luce e forza per il nostro amore cristiano!

 

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