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TESTO La Quaresima di Cristo e il nostro itinerario quaresimale

padre Antonio Rungi

I Domenica di Quaresima (Anno C) (21/02/2010)

Vangelo: Lc 4,1-13 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 4,1-13

1Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, 2per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. 3Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». 4Gesù gli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo».

5Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra 6e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. 7Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». 8Gesù gli rispose: «Sta scritto: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto».

9Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; 10sta scritto infatti:

Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo

affinché essi ti custodiscano;

11e anche:

Essi ti porteranno sulle loro mani

perché il tuo piede non inciampi in una pietra».

12Gesù gli rispose: «È stato detto: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo».

13Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.

Mercoledì scorso la celebrazione delle Ceneri ci ha introdotto nel lungo periodo quaresimale che ci porterà, con l'aiuto di Dio, a celebrare la Pasqua 2010. Tempo forte, anzi fortissimo della liturgia e soprattutto per la nostra vita di cristiani. In questo tempo siamo chiamati a vivere in profondità il mistero della consacrazione battesimale, che è continua conversione, rinnovamento, riconciliazione, adorazione, sviluppo integrale della persona che ha posto al centro della sua vita Cristo Signore. Tutta la liturgia quaresimale è un forte appello alla conversione e al cambiamento radicale della nostra vita. Se tale cambiamento non verrà effettuato, difficilmente l'efficacia di questo tempo penitenziale sarà effettiva nella nostra vita. Cristo ci chiama a Lui, per ripartire da Lui con un spirito riconciliato nell'amore e nella misericordia.

I testi biblici di questa prima domenica di Quaresima ci aiutano a capire il senso stesso dell'itinerario quaresimale che siamo chiamati a fare con grande generosità e disponibilità alla Parola di Dio. Il testo del vangelo di Luca ci porta come modello di vita quaresimale lo stesso nostro Signore Gesù Cristo. Cosa ci chiede il Signore in questi 40 giorni è facile capirlo accostandosi alla Parola di Dio con la disponibilità più piena a farci interpellare da essa. La Parola di Dio è Cristo stesso che ci chiama alla conversione perché il Regno di Dio è vicino e non può attendere le nostre comodità per calarsi nella storia e negli eventi personali o comunitari. Questo Regno è già presente nella storia, ma necessita di essere riaccolto, riaffermato nella nostra vita e con la nostra identità di battezzati. Per riscoprire questa nostra identità è necessario andare alle origini della storia della salvezza. La prima lettura tratta dal Deuteronomio ci immette in questa "memoria" del passato dalla quale non possiamo assolutamente prescindere se vogliamo capire fino in fondo ciò che il Signore ha fatto per noi prendendoci per mano a partire dal popolo ebraico. Fare memoria è anche attualizzazione di un evento salvifico ben comprensibile alla luce della nuova ed eterna alleanza sancita del sangue di Cristo verso sulla croce per noi.

La liberazione dalla schiavitù dell'Egitto, la prima alleanza, ci fa comprendere da che parte Dio sta. Egli sta dalla parte di coloro che amano la vera libertà, che non sono schiavi di nulla, ma forti della grazia che solo il Signore può donare, possono davvero camminare a testa alta nella vita di tutti i giorni e di sempre.

Nello stesso tempo l'itinerario quaresimale richiede una coraggiosa scelta di fede in Cristo e per Cristo, come ci ricorda l'apostolo Paolo nel brano della seconda lettura di oggi, tratto dalla sua lettera ai Romani. Una fede che è accoglienza della Parola, anzi è immersione nella Parola di vita. Una fede pasquale al cui centro c'è il mistero della morte, ma soprattutto della risurrezione di Cristo. La fede unifica le persone, i popoli, qualsiasi uomo non è estraneo ad altro uomo, in quanto a renderci fratelli non sono proclami e diritti particolari, ma Cristo, Figlio di Dio che è venuto a salvarci e che vuole che tutti gli uomini si salvino. Una salvezza che richiede fiducia ed abbandono a Dio. Che si fa preghiera, richiesta di aiuto, di sostegno soprattutto nei momenti di debolezza e fragilità, nei momenti di estrema miseria e povertà del nostro cuore e della nostra vita. Egli non ci abbandona, ci è sempre vicino, in quanto la Parola che è Cristo, una volta accolta non si separa da noi, entra nella nostra vita, sta sulla nostra lingua, la rendiamo visibile attraverso l'agire cristiano che è richiesto a quanti sono stati toccati dalla grazia santificante ed hanno intrapreso un cammino di fede vera e sentita.

Ecco perciò che possiamo bene elevare al Signore la nostra preghiera, che è la preghiera di tutta la Chiesa, di quanti vogliono fare tesoro di questo tempo quaresimale per rinnovarsi nei pensieri e nelle azioni: "O Dio, nostro Padre, con la celebrazione di questa Quaresima, segno sacramentale della nostra conversione, concedi a noi tuoi fedeli

di crescere nella conoscenza del mistero di Cristo e di testimoniarlo con una degna condotta di vita". Amen.

 

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