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TESTO Tentati ma non abbattuti

don Giovanni Berti

I Domenica di Quaresima (Anno C) (21/02/2010)

Vangelo: Lc 4,1-13 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 4,1-13

1Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, 2per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. 3Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». 4Gesù gli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo».

5Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra 6e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. 7Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». 8Gesù gli rispose: «Sta scritto: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto».

9Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; 10sta scritto infatti:

Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo

affinché essi ti custodiscano;

11e anche:

Essi ti porteranno sulle loro mani

perché il tuo piede non inciampi in una pietra».

12Gesù gli rispose: «È stato detto: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo».

13Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.

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Perché Gesù va nel deserto?

L'ho chiesto ieri sera ad un gruppo di adolescenti con i quali ho fatto un breve incontro di preghiera su questo Vangelo.

"Per stare da solo", "per non stare in mezzo al casino...", "c'è andato per esser lasciato in pace...".

In qualcuno si leggeva chiaro in faccia un silenzioso "e chi se ne frega!", tipico di questi momenti nei quali si fanno domande su fatti accaduti 2000 anni fa e scritti nel "libro dei preti"... eheh.

Ogni quaresima, all'inizio del periodo di 40 giorni che ci prepara alla Pasqua, ascoltiamo questo racconto della vita di Gesù, che per 40 giorni sta nel deserto e si prepara pure lui al suo cammino pasquale. Infatti tutta la vita di Gesù fin dalla nascita è orientata alla sua morte e resurrezione.

Senza Pasqua come obiettivo, la Quaresima, con tutti i suoi digiuni, rinunce e "fioretti", rischia di esser solo un inutile esercizio di buona volontà: un esercizio che alla fine lascia in molti quel senso di sconfitta personale spirituale perché "non sono riuscito a portare a termine tutti i miei propositi e rinunce" (è quello che si sente spesso dire come verifica finale i giorni immediatamente prima del Triduo pasquale...).

Perché dunque entriamo in questa Quaresima? Che senso ha per la nostra vita personale e comunitaria questo periodo di 40 giorni?

Nel Deserto Gesù impara (e ci viene offerta questa lezione anche noi che riascoltiamo la sua esperienza) ad esser essenziale. Impara che anche se la vita spesso è un deserto ostile le risorse interiori non si esauriscono. Gesù-uomo ha la forza di resistere alla tentazione di mettersi al centro da solo, e resiste alla tentazione di metter Dio in un angolo o come soprammobile per le "buone feste".

Gesù rispondendo al diavolo che lo tenta in un punto molto debole (la fame fisica), risponde anche per me, per noi. Non dice "non di solo pane io vivo...", ma dice "non di solo pane vive l'uomo", ogni uomo, quindi anche io, anche tu che leggi...

Ai ragazzi in chiesa, dopo la domanda sul perché del deserto di Gesù, ho letto la storia di Etty Hillesum, una ebrea olandese morta ad Auschwitz nel 1943, che ha lasciato come Anna Frank, alcune pagine di un diario.

Nella pagina letta ai ragazzi, Etty descrive brevemente il deserto nel quale vive, che è la segregazione razziale, ma scrive anche tutta la sua fede in Dio e nella vita. Tentata dalla disperazione non si lascia vincere, nemmeno dalle sue paure e tristezze, che lei stessa dice comprensibili e umane.

Ma la forza che viene dal desiderio di vivere e dalla presenza di Dio non la fanno cedere.

Scrive Etty Hillesum nel suo diario:

"... stamattina pedalavo lungo lo Stadionkade e mi godevo l'ampio cielo ai margini della città, respiravo la fresca aria non razionata. Dappertutto c'erano cartelli che ci vietano le strade per la campagna. Ma sopra quell'unico pezzo di strada che ci rimane c'è pur sempre il cielo, tutto quanto.

Non possono farci niente, non possono veramente farci niente.

Possono renderci la vita un po' spiacevole, possono privarci di qualche bene materiale o di un po' di libertà di movimento, ma siamo noi stessi a privarci delle nostre forze migliori con il nostro atteggiamento sbagliato... Certo ogni tanto si può esser tristi e abbattuti per quel che ci fanno, è umano e comprensibile che sia così. E tuttavia: siamo soprattutto noi stessi a derubarci da soli.
Trovo bella la vita, e mi sento libera.

I cieli si stendono dentro di me come sopra di me. Credo in Dio e negli uomini e oso dirlo senza falso pudore.

La via è difficile, ma non è grave..."

Nel deserto dei 40 giorni quaresimali entriamo per imparare questo: la vita è bella e Dio è vicino a noi. E anche se le cose non vanno per il verso giusto e ci sentiamo affamati, perseguitati e pressati anche dai nostri sensi di colpa... noi non viviamo di queste cose, ma viviamo per Dio. La sua parola e il suo perdono sono il nostro pane quotidiano, un pane vero che ci nutre e ci sostiene nella vita.

La Pasqua di Gesù è davvero l'obiettivo della nostra vita...già fin da ora.

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