TESTO Commento su Gn 3,1-2
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Mercoledì della I settimana di Quaresima (24/02/2010)
Brano biblico: Gn 3,1-2
29Mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. 30Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Ninive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. 31Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. 32Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Ninive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».
Dalla Parola del giorno
"Fu rivolta a Giona una seconda volta questa parola del Signore: «Alzati, va' a Ninive, la grande città, e annuncia loro quanto ti dico»"
Come vivere questa Parola?
Giona viene inviato a una nazione pagana e depravata per annunciare il giudizio di Dio su di essa. Secondo le vedute del profeta ciò equivaleva a decretarne la definitiva rovina, secondo i progetti di Dio, invece, vuole essere una mano tesa a promuoverne la conversione.
Quanto le nostre vedute sono lontane dalle sue! Noi innalziamo steccati che mantengano le distanze tra "noi" e "loro". Basta poco: nazionalità e religioni diverse, ideologie contrapposte, modi di vedere e di fare che non condividiamo... Tutto può essere causa di penose rotture.
Per Dio, invece, non esistono "figli" e "figliastri". Di tutti si prende cura con lo stesso immenso amore.
Se qualcuno viene scelto e chiamato a una maggiore vicinanza con lui, non è per un privilegio ma per una missione particolare da compiere. Proprio come avviene per Giona, il profeta di YHWH, inviato a Ninive, in un momento particolarmente grave per il dilagare del male che rischia di travolgere la città. "Va' e annuncia", si sente dire da Dio. "Va' e annuncia" non al popolo eletto, ma a quei pagani disprezzati e allontanati dagli ebrei, a quel popolo di peccatori.
"Va' e annuncia", dice a noi, cristiani di oggi. Va' da chi sembra rifiutare ogni legge morale, rigettare ogni freno alle proprie passioni sregolate. Va' in mezzo a tanto disorientamento e "annuncia".
No, non possiamo tenere per noi la luce che ci è donata, non possiamo ignorare l'appello che si leva dalle tenebre che ci avvolgono. Non sta a noi giudicare e condannare, ma sta a noi proporre uno stile di vita più consono alla nostra dignità di figli di Dio.
Signore Gesù, mentre ti ringrazio per il dono della fede, ti chiedo la forza di una testimonianza luminosa che apra gli occhi di quanti ancora ignorano la luce.
La voce di una testimone dei nostri tempi
Dio ci ha fatti alleanza. È per tutti che ciascuno riceve la fede. Una volta che la Parola di Dio è incarnata in noi, non abbiamo il diritto di conservarla per noi: noi apparteniamo, da quel momento, a coloro che l'attendono
Madeleine Delbrêl