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TESTO La fede è vita e la vita è amore

don Roberto Rossi   Parrocchia Regina Pacis

IV Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (31/01/2010)

Vangelo: Lc 4,21-30 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 4,21-30

In quel tempo, Gesù 21cominciò a dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

22Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». 23Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». 24Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. 25Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; 26ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova a Sarepta di Sidone. 27C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».

28All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. 29Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. 30Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

Nei brani di oggi, nell'esperienza di Geremia e di Gesù, viene messa in risalto la vocazione e l'opera del profeta, di colui che parla a nome di Dio, parla di Dio e di conseguenza parla della vita dell'uomo, secondo il progetto di Dio per la sua vera realizzazione.

C'è un'affermazione grandiosa nell'esperienza di Geremia, a riguardo della dignità della vita: "Prima di formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto, prima che tu uscissi alla luce, ti ho consacrato, ti ho stabilito profeta delle nazioni": la vita fin dal grembo materno, il progetto di Dio da sempre. Ma il profeta verrà contrastato e perseguitato.

Così è di Gesù, il vero grande profeta. Nella sinagoga di Nazaret annuncia chiaramente la sua missione. Dopo qualche accenno di sorpresa e di ammirazione, la gente comincia a criticarlo. I suoi concittadini si aspettano da lui prodigi, miracoli, segni straordinari. Essi hanno sentito raccontare quello che Gesù ha compiuto altrove e rivendicano una priorità per la sua terra di origine: Gesù prima di tutto deve pensare e operare tra loro. Non c'è fede in questi, ma ricerca di campanilismo. Gesù non cede a queste aspettative, non si abbassa a questi ricatti. Anzi annuncia come la salvezza è per tutti i popoli e riporta l'esperienza della grazia di Dio donata anche ai pagani, quando al tempo di Elia fu esaudita la vedova di Zarepta o al tempo di Eliseo fu guarito Naaman il siro. Gesù, è il profeta che parla a nome di Dio, è la coscienza critica del popolo, compie la sua missione per tutte le genti nel modo voluto da Dio. La reazione del popolo è spesso violenta, perché il profeta mette in discussione le scelte accomodanti di chi si sente a posto così com'è.

Anche oggi Gesù, parola di Dio in mezzo a noi, ci parla e ci chiede di uscire dalle logiche del mondo, dove tutto sembra in funzione del denaro, del consumo, del piacere, dell'egoismo; ci chiede di uscire dalla logica del privilegio, del campanilismo, o dell'orgoglio e dell'autosufficienza, della xenofobia, cioè della paura del diverso o di chi vive o proviene da lontano. Gesù ci chiama ad assumere i connotati di coloro che vivono la carità, dentro un amore gratuito che non conosce confini. Gesù ha vissuto l'amore più grande, ha predicato l'amore, lo ha indicato come distintivo dei suoi discepoli, dei cristiani.

S. Paolo nel testo della lettera ai Corinti di oggi ci presenta la carità, come la strada più grande di tutte, anche in confronto con la fede e la speranza, con i miracoli e tutte le altre cose che si potrebbero fare. Anzi se non si ha la carità, qualunque cosa non vale niente. Poi l'apostolo sottolinea le caratteristiche concrete e vere della carità e ci insegna come imparare a viverla ogni giorno, verso tutti, fra di noi, nella vita di famiglia, nella comunità cristiana, nella società.

 

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